Prostituzione, “chiusa” casa di appuntamenti nel cuore della città. Procura: gestori sapevano e incassavano oltre 8mila euro al mese

Sequestrato l'immobile. L'inchiesta dei Carabinieri di Campobasso

Nella mattinata di oggi 24 ottobre i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Campobasso hanno dato esecuzione ad una ordinanza di sequestro preventivo di un immobile, con disposizione di sgombero e divieto di accesso ai locali, firmata dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Si tratta di un residence sito nel cuore della città all’interno del quale, secondo gli accertamenti degli stessi militari, si svolgeva attività di prostituzione di diverse donne, svolta all’interno di appartamenti concessi in via temporanea, secondo una condotta che è attualmente punita dagli articoli 3 comma 3 e 4 comma 7 della legge Merlin (n. 75 del 20 febbraio 1958).
L’attività di indagine ha avuto inizio nell’agosto del 2022 a seguito di una denuncia per presunte minacce sporta da un cliente abituale. Dopo circa un anno di accertamenti i Carabinieri hanno riscontrato come i gestori del residence consentissero che gli appartamenti venissero utilizzati per l’esercizio della prostituzione in modalità stabile e continuativa, garantendo da un lato l’accesso illimitato ai clienti delle donne, senza controllo e monitoraggio, dall’altro riservatezza nell’utilizzo della struttura ricettiva in via esclusiva.
Le modalità di “ingaggio” dei clienti avveniva tramite siti web di incontri sessuali, con immagini che ritraevano le donne di diversa nazionalità, che promettevano prestazioni sessuali a pagamento.
L’immobile sequestrato, dove avvenivano gli incontri, era sprovvisto di portineria ed era oggetto di frequenti viavai notati dai residenti.
Il giro di affari ipotizzato dagli inquirenti consisterebbe in circa 30mila euro per le donne e 8.400 euro per i gestori.

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