La borsa del turismo delle origini di Matera, giunta al secondo anno, incorona il Molise. Tenutasi dal 20 al 21 novembre, presso le sale della struttura del MH Matera Hotel, ha visto la partecipazione di quasi tutte le regioni italiane interessate all’anno del turismo delle radici che, come stabilito dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, inizierà il prossimo 1^ gennaio 2024. Un progetto ambizioso che fonda tutto sul turismo di ritorno degli oriundi italiani trapiantati all’estero e delle loro generazioni più recenti. Un lavoro che strutturato potrebbe coinvolgere milioni di italiani che per motivi lavorativi, prima di ogni altro, sono dovuti partire adoperando persino valigie di cartone. Tanti di loro hanno trovato fortuna e ricoprono poltrone apicali, sia in campo politico, sia in campo industriale e commerciale. Nonostante tutto, il cuore è sempre nei loro paesi di origine e per questo, grazie anche ai fondi messi a disposizione dal PNRR, il Ministero degli Esteri ha voluto fortemente organizzarsi per un’accoglienza di tutto rispetto coinvolgendo, in primis i Comuni, associazioni, partner privati e pubblici. Unica nota stonata, non di poco conto, il mancato raccordo con le Regioni che, come dettato dalla modifica del titolo V°, hanno la delega al Turismo. Ma questa è un’altra storia che attiene la politica che non ha la forza di imporsi come generatrice di programmi, progetti, e di condizionare favorevolmente le decisioni dell’alta politica romana.
A Matera, in virtù di quanto detto, si è tenuta la Roots in, Borsa Internazionale del Turismo delle Origini. Una Matera in perfetta sintonia, grazie alle sue splendide magie dettate dai magnifici sassi, ha accolto le migliaia di visitatori, che hanno potuto così ammirare quanto di eccellente le nostre comunità possono offrire in termini di “origini”. Circa 400 buyer provenienti da tutto il Mondo si sono seduti ai tavoli dell’incontro con operatori del settore, favoriti dalle offerte presentate nei desk appositamente attrezzati dalle regioni presenti. DI buon livello la convegnistica che ha avuto anche momenti di scontro tra le varie anime, segno tangibile della volontà di proceder spediti verso l’obiettivo del progetto: il ritorno, seppur momentaneo, dei nostri connazionali residenti all’estero e delle nuove generazioni. Il ritorno per permettere ai più la riscoperta delle loro origini. Espressione più vera del progetto e vera anima dell’intera manifestazione, senza ombra di dubbio, ci scusino quel pizzico di campanilismo, si è ancora una volta rivelata la Regione Molise che con l’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo del Molise, attuatrice della promozione turistica culturale della Regione stessa, ha messo in campo uno stand dai colori della nostra biodiversità e foto impressioni di grande impatto che hanno condizionato impatto visivo e ricordi, grazie alla raffigurata famiglia di emigranti, unita dalla famosa fune alla cintola da farci sentire tutti nobilmente “cafoni” (legati con la fune), in partenza per terre lontane. Presenti allo stand la referente regionale dei “Molisani nel Mondo”, Maria Tirabasso che la coordinatrice regionale nominata dal Ministero del Turismo, Costanza Travaglini in accompagno alla “Rewind Molise” società vincitrice del Bando per la progettazione di azioni mirate allo scopo dello stesso. Ma, con soddisfazione e orgoglio tutto molisano, la vera attrazione culturale, catalizzatrice di interesse e stupore positivo, l’ha posta in campo la sinergia tra l’Aast del Molise e il gruppo capeggiato dall’antropologo Antonio Scasserra.
A riprova delle bontà delle azioni e la sinergia ormai funzionale alla riscoperta delle tradizioni e delle origini di una regione influenzata da vari popoli, la delegazione molisana guidata da Antonio Scasserra, grazie al lavoro di raccordo a cura di Maurizio Varriano, ha letteralmente condizionato in positivo l’intera manifestazione. Forza catalizzatrice di attenzione i costumi indossati da Maria Teresa Saulle e Giulia Vazquez che accompagnati da Pedro Asborno e Luciano Malatesta hanno letteralmente acceso riflettori di interesse oltre ogni grado di gradimento e partecipazione. Un vero assalto dettato da foto, richieste di spiegazioni, applausi a scena aperta per i costumi di Longano e Cercemaggiore. Le origini che sono raffigurate da ciò che erano le usanze e le rappresentazioni mai copiate e sempre originali, hanno offerto ai vari: Nino La Spina, presidente Unpli nazionale, Antonio Nicoletti presidente dell’EPT Basilicata (coorganizzatrice con Ministero degli Esteri e Regione Basilicata), Giovanni Maria De Vita, Cons. Amb. Del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Emilio Casalini, conduttore, autore, giornalista Rai, Peppone Calabrese, conduttore Rai, antropologo del cibo, Luca Bruschi, direttore generale dell’Associazione Europea delle vie Francigene nonché coordinatore Emilia Romagna, già consigliere ministro del turismo, Vito Bardi, presidente della Regione Basilicata, Giancarlo Dall’Ara, fondatore dell’Associazione Nazionale Alberghi Diffusi nonché progettista del Piano Strategico del Turismo della Basilicata, e tanti altri, momenti di esaltazione pura, discussione, di progettazione futura e di incontri che immediatamente hanno scaturito la presenza di Antonio Scasserra e la sua equipe, in Campidoglio il prossimo 7 dicembre 2023.
A riprova dell’immenso lavoro svolto arrivano gratificanti le parole del presidente Francesco Roberti che ha voluto onorare fino in fondo quanto in quel di Torino, in occasione del 2^ festival delle Regioni e delle province autonome, nell’inviare tramite l’Aast, l’agenda artigianale prodotta dalla tipografia campobassana “Aurora”, al presidente amico Vito Bardi che nell’apprezzare il gesto ha ancor di più osservato attenzione al Molise : “Il Molise attraverso l’Aast, partecipa con grande interesse a ROOTSin, la Borsa Internazionale del Turismo delle Origini. Il Molise punterà su questo settore anche per l’offerta occupazionale che ne consegue e per la sostenibilità dell’offerta turistica, poiché il turismo delle radici valorizza le aree meno conosciute e meno sviluppate dal punto di vista turistico così da colmare il divario di crescita economica. Chi torna nel Paese d’Origine lo fa spinto da un grande interesse culturale e storico, ma anche dalla voglia di riappropriarsi delle tradizioni di un territorio, e in qualche modo di diventarne “Ambasciatore del Sud”. A Matera il Molise si fa perla e che essa continui a splendere da qui all’eternità.