Il caso del 40enne – C.P. – morto dopo essere precipitato da un edificio in costruzione nella zona universitaria di Campobasso lo scorso 12 novembre ha spinto gli inquirenti sin da subito ad aprire un procedimento penale. Avanzata l’ipotesi del gesto estremo, Procura di Campobasso e Carabinieri vogliono fare luce sul contesto esistente dietro l’episodio, spinti anche dal desiderio di verità e giustizia da parte dei familiari. Le attenzioni, dunque, si sono presto spostate nell’ambiente lavorativo, un ente assistenziale. Tre persone sono finite nel registro degli indagati per maltrattamenti, sulla base probabilmente di presunti episodi di cui il 40enne potrebbe aver riferito prima della tragedia. In breve gli inquirenti hanno scoperto che anche un collega sarebbe stato vittima di episodi simili. Sono finiti perciò sotto sequestro il cellulare e il computer del 40enne, al fine di rilevare elementi utili alle indagini, scoprire eventuali messaggi, mail e altro materiale che possano provare l’effettiva esistenza di una situazione psicologicamente negativa per l’uomo e di responsabilità di terzi. Nelle scorse ore i sigilli sarebbero stati posti anche al suo ufficio, per permettere ai Carabinieri di effettuare tutti i necessari accertamenti, senza tralasciare nulla di fronte a un dramma che ha stroncato innanzitutto una famiglia. Testimonianze e materiale raccolto andranno ad aggiungersi alla relazione del medico legale che arriverà probabilmente all’inizio dell’anno nuovo, relativamente all’autopsia effettuata nei giorni immediatamente successivi alla morte presso l’obitorio del Cardarelli.
(foto archivio)
Dramma vicino l’università, 40enne trovato senza vita in un edificio in costruzione