Consigliera di Parità, i giudici di Palazzo Spada “annullano” la nomina di Maria Calabrese

La nomina a Consigliera di Parità dell’avvocato Maria Calabrese, effettuata nella precedente legislatura, non era legittima. Lo ha sentenziato il Tar Molise ad ottobre 2023, lo ha ribadito con ordinanza il Consiglio di Stato giovedì 21 dicembre, rigettando il ricorso presentato dalla Regione che chiedeva la sospensione della decisione di primo grado.
“Non solo – commenta la consigliera regionale del Pd, Micaela Fanelli, – perché i giudici del Consiglio di Stato hanno ritenuto “sul piano del periculum in mora, che alcuna vacatio potrebbe registrarsi nel caso di specie tenuto conto dell’ordinario effetto retroattivo delle sentenze di annullamento del GA, in uno con quanto previsto dall’art. 14, comma 12, del decreto legislativo n. 198 del 2006 (Codice delle pari opportunità) sul principio di necessaria continuità delle funzioni delle consigliere di parità”. Dunque, per effetto della legge, l’avvocato Pina Cennamo deve essere reintegrata in prorogatio nelle sue funzioni di Consigliera di Parità, fino a quando il Consiglio Regionale, nel rispetto delle procedure di legge, provvederà alla nuova nomina. Come affermavamo già ad ottobre, dopo la sentenza di primo grado del Tar Molise, oggi ribadita anche dal Consiglio di Stato. Per cui, è ora indispensabile che il Consiglio Regionale prenda atto dell’ordinanza e vi dia immediatamente seguito, ripristinando in prorogatio nelle sue funzioni di Consigliera di Parità l’avvocato Giuseppina Cennamo. Dunque, un’altra battuta di arresto per il centrodestra, che sbagliò nella precedente legislatura e ha perseverato nell’errore anche nell’attuale. La legge, per fortuna, è insuperabile e costituisce un limite invalicabile dell’azione politica”.

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