“La legge costituzionale 3 del 1963, promulgata dall’allora Presidente della Repubblica, Antonio Segni, modificò gli articoli 57 e 131 della Costituzione, con l’inserimento del Molise quale ventesima regione dell’Italia repubblicana. Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 3 del 4-1-1964, il testo entrò in vigore dal 19-1-1964.
Così nacque la Regione Molise, territorio a cui 60 anni fa si diede l’autonomia regionale.
Il 27 dicembre 1963 è una data importante per la nostra regione, che cambiò il corso della vita economica, sociale, politica, culturale e sportiva.
I politici dell’epoca, con grande lungimiranza, lavorarono all’obiettivo dell’autonomia della Regione Molise, fino a quel momento legata agli Abruzzi, realizzando anche per il Molise l’articolo 5 della Costituzione: “La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento”.
Il percorso del regionalismo, del quale sessanta anni fa, anche il Molise è entrato a farne parte, è stato il processo di decentramento, graduale e progressivo, che ha portato a concedere, anche per la nostra Regione, autonomia legislativa e amministrativa alle regioni italiane.
In questi sessanta anni tantissimo è stato fatto e l’autonomia regionale è stata un punto focale per la crescita del nostro territorio sotto ogni punto di vista. Abbiamo dato, ad esempio, l’opportunità ai nostri giovani di poter studiare restando a casa, grazie all’Università degli Studi del Molise, fiore all’occhiello del nostro territorio.
Sotto il profilo politico, grazie all’autonomia, il Molise, con i suoi rappresentanti, siede nei diversi consessi che richiedono la presenza delle Regioni e, nel tempo, con modalità e strumenti differenti, ha ottenuto le attenzioni del Governo centrale e dell’Unione Europea.
Basti pensare alla grande attenzione dell’attuale Governo nei nostri confronti nella fase di approvazione del bilancio 2023 e alle immense opportunità, in tema di finanziamenti e progettualità, che arrivano dagli organismi europei.
L’autonomia regionale, inoltre, ci ha consentito, nei decenni, di valorizzazione al meglio le peculiarità del nostro territorio, dei paesaggi, in tema ambientalistico, dei siti storici, turistici, archeologici, delle eccellenze enogastronomiche e di tutte le altre nostre risorse.
Voltandoci indietro, non possiamo che ringraziare quei politici che, in Molise come a Roma, consentirono alla nostra regione di diventare autonoma. Ma, oggigiorno, non possiamo che iniziare il 2024 chiedendoci cosa possiamo fare per il nostro territorio, per i nostri concittadini e per le giovani generazioni.
Dobbiamo, sicuramente, entrare in una nuova visione del nostro Molise nel contesto nazionale, europeo e internazionale.
Dobbiamo lavorare, tutti insieme, affinché il Molise possa essere competitivo dal punto di vista infrastrutturale, industriale, economico, sociale, lavorativo, culturale, cogliendo le opportunità che sono concesse dagli organismi centrali e dall’Unione Europea.
Nuove sfide attendono il Molise e sono certo che, nell’attuale legislatura, dopo questo primo periodo caratterizzato dal processo di approvazione del bilancio, ora possiamo guardare al prossimo futuro con rinnovato ottimismo, anche grazie agli ottimi rapporti personali e della Regione Molise più in generale con il Governo guidato dal premier Giorgia Meloni, ma anche con tutte le istituzioni territoriali che, con spirito di collaborazione e quotidianamente, contribuiscono a costruire il Molise del domani.
Auguri, Molise!”