Molesta barista, poi distrugge il locale e picchia il titolare: arrestato 43enne molisano

L'uomo è finito in manette insieme ad un amico. L'episodio a Valmontone (Lazio)

Un 43enne della provincia di Campobasso è stato arrestato dai Carabinieri insieme ad un 39enne romano dopo aver creato il panico all’interno di un locale a Valmontone, nel Lazio. L’episodio, avvenuto ieri lunedì 8 gennaio, ha avuto inizio con alcuni apprezzamenti sessisti alla barista rivolti dai due, dopo aver consumato un caffè. I due clienti, probabilmente in preda ai fumi dell’alcol, sono stati quindi invitati a pagare ed uscire, dopo che la barista aveva chiesto il supporto di una collega che si trovava nel retro. Ma ciò avrebbe causato la reazione dei due uomini, che avrebbero a danneggiare le vetrine, gli arredi e le macchine automatiche da gioco presenti nell’attività commerciale, causando danni quantificabili in circa 15 mila euro. Un gesto folle che ha avuto anche un ulteriore seguito. Il titolare del bar, un 24enne di Valmontone, ha provato a calmare i due balordi che in tutta risposta lo avrebbero aggredito fisicamente, con lesioni alla testa giudicabili guaribili dal Pronto Soccorso di Colleferro in 5 giorni.
All’arrivo dei Carabinieri delle stazioni di Colleferro e Artena i due hanno rivolto minacce contro i militari, poi uno di loro ha tentato di darsi alla fuga a piedi ma è stato raggiunto e bloccato dagli uomini dell’Arma ai quali ha opposto resistenza, mentre l’amico è rimasto sul posto continuando a inveire contro le bariste e assumendo un atteggiamento di sfida nei confronti dei Carabinieri per impedire le operazioni di identificazione. Infine entrambi sono stati accompagnati in Caserma e dichiarati in stato di arresto per violenza e minacce in concorso nei confronti dei carabinieri e denunciati per molestie, danneggiamento e lesioni personali. Al termine delle formalità di rito sono stati sottoposti entrambi ai domiciliari. In mattinata si è svolta l’udiemza di convalida nel tribunale di Velletri. Il giudice ha convalidato gli arresti ma non ha ritenuto applicare misure cautelari, disponendo la loro rimessione in libertà in attesa del rito ordinario del processo.

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