Circa trenta anni fa, quattro pionieri del volontariato molisano decidono di mettersi insieme e fondare l’associazione Giovani Diabetici Molisani, con lo scopo di rendere meno complesso il percorso di vita dei bambini colpiti dal diabete. Carmine Venditti ed i suoi coraggiosi soci iniziano così una storia che si è protratta sino ai giorni nostri. Una storia faticosa, fatta di ostacoli, difficoltà, burocrazia, ostilità e di tanti altri motivi che avrebbero scoraggiato anche i più arditi. Ma Carmine Venditti non si è spaventato. Non ha abbandonato la nave che aveva salpato. E’ partito con la piccola ludoteca del reparto di diabetologia infantile dell’ospedale Cardarelli e poi, pian pianino, ha realizzato la ludoteca dell’ospedale, il baby parking e, infine, l’asilo nido, il famoso ASLANDIA. Sono ben 23.000 i bambini che sono stati ospitati in questa meravigliosa struttura campobassana. Un vero fiore all’occhiello per la nostra regione. In un oceano di episodi di malasanità, sprechi, polemiche, un’oasi di buone prassi. Grazie alla lungimiranza di medici illuminati, che hanno interpretato il loro ruolo non come una professione ma come una vera e propria missione, a partire dal dr. Vendemmiati e dal suo successore, il dr. Cicchetti, questa struttura ha trasformato in azioni concrete i buoni propositi di aiuti alla natalità, alle mamme che lavorano, ai genitori dei tanti pazienti delle strutture sanitarie del capoluogo, che hanno trovato un luogo dove degli operatori/angeli, con cuore e competenza, hanno costruito un ambiente di incredibile accoglienza per i bimbi. L’inaspettato interesse che ha suscitato questa esperienza, le tante richieste che incominciavano ad arrivare, ha reso necessaria la trasformazione di una parte delle attività in
un sistema più organizzato, in grado di meglio rispondere alle nuove dimensioni assunte dall’attività. Nasce la cooperativa Baby Planet. Parte definitivamente il progetto ASLANDIA, l’ormai famosissima ludoteca dell’ospedale Cardarelli. Carmine Venditti fatica non poco a convincere le giovani volontarie a trasformarsi in imprenditrici-cooperatrici. Ad iniziare una nuova avventura che allo spirito solidaristico che aveva caratterizzato la loro opera di volontari, vedeva affiancarsi una più impegnativa missione di imprenditori nel sociale, di soci di cooperativa. A Carmine si affianca Claudia Di Santo che assume il ruolo di presidente della Cooperativa. L’asilo nido cresce. Dai primi 8 bambini si passa agli attuali 30. I dipendenti della cooperativa, tutti altamente specializzati, diventano 5, tra puericulturici, educatrici, assistenti all’infanzia.
Nel frattempo, in città si sparge la voce. ASLANDIA diventa un po’ il simbolo di buone prassi in una società che troppo spesso si limita a rincorrere i numeri e non valuta più il vero valore delle cose, come ad esempio la cura dei nostri bambini, specie di quelli meno fortunati, e dei loro genitori. Nel 2023 un ulteriore tappa. L’apertura a Ferrazzano di un nuovo asilo, Babylandia. Anche qui presto tutti i posti disponibili vengono occupati. Oggi la struttura ospita 35 bambini che sono accuditi da 8 operatrici. In tutto questo sviluppo, l’associazione non perde di vista le sue finalità istituzionali. La formazione alla prevenzione alla gestione del diabete infantile. Tanti i progetti educativi promosso e realizzati nelle scuole. Il lavoro del presidente Carmine Venditti viene riconosciuto anche a livello nazionale. Arriva la nomina a vicepresidente della Federazione Nazionale Diabete Giovanile ODV. Un altro tassello di prestigio per il mondo del volontariato regionale. “… è dando che si riceve ….” usava ripetere, citando San Paolo, l’Arcivescovo di Teramo, mons. Antonio Nuzzi, il vero mentore di Carmine Venditti, dalla cui tenacia, passione e fede si è sviluppato tutto questo percorso virtuoso. Oggi, dunque, l’Associazione Giovani Diabetici Molisani e la Cooperativa sociale Baby Planet occupano 13 soci lavoratori, ospitano 60 bambini nei propri asili nido, continuano a riempire il registro degli ospiti della ludoteca dell’ospedale Cradarelli che ha oramai abbondantemente superato le 24.000 presenze, e rappresentano un altro esempio virtuoso di “resilienza di campo”, non quella raccontata nei salotti o nelle trasmissioni TV, ma quella praticata quotidianamente sul campo, che riesce a rispondere ai bisogni reali delle persone. In questo caso dei genitori di tutti i bambini che hanno avuto la fortuna di passare tante ore in compagnia di Carmine, di Claudia e dei loro collaboratori.
Una bella storia di cooperazione che, però, non finisce qui. E’ fermo ai box (solo temporaneamente), per inspiegabili ragioni di carattere amministrativo (ndr Confcooperative Molise è già al lavoro per rimuovere gli ostacoli), un altro straordinario progetto. Stavolta, le menti di Carmine e di Claudia hanno partorito l’idea di realizzare dei centri di integrazione intergenerazionale, dove le esperienze e le abilità degli anziani potranno “contaminarsi” con le esigenze e le aspettative di apprendimento dei nostri bimbi. Proprio come auspicato dal presidente Mattarella che nel suo discorso di fine anno ha ricordato che “in una società così dinamica, come quella di oggi, vi è ancor più bisogno dei giovani. Delle speranze che coltivano. Della loro capacità di cogliere il nuovo.” Senza mai dimenticarsi però che “si ha sempre bisogno della saggezza e dell’esperienza. E di manifestare rispetto e riconoscenza per le generazioni precedenti. Che, con il lavoro e l’impegno, hanno contribuito alla crescita dell’Italia”. L’AGDM e la BabyPlanet sono patrimonio di tutti, sono un fiore all’occhiello del sistema sanitario regionale, sono uno straordinario esempio di resilienza. L’auspicio è che i nostri amministratori riusciranno a “tutelare” queste esperienze, preservandole da possibili insidie provenienti da logiche “capitalistiche” che ne potrebbero inficiarne l’insostituibile ruolo sociale.
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