Molisani in treno, il viaggio è da “Io speriamo che me la cavo”: un disagio grave ogni 10 giorni. Pd: “Regione faccia qualcosa”

L’ultima odissea, quella capitata ai pendolari molisani domenica scorsa – quando il treno partito da Venafro si è fermato dopo Cassino, facendo arrivare a destinazione gli utenti circa 3 ore dopo l’orario previsto, – è un’altra puntata di una fiction locale senza regista, che riprende il nome del noto libro di Marcello D’Orta e dell’omonimo film interpretato da Paolo Villaggio: “Io speriamo che me la cavo”. Con questo slogan ironico hanno aperto la conferenza stampa gli esponenti del Partito Democratico che sono intervenuti sia in rappresentanza dei dem a tutti i livelli istituzionali e politici, sia per conto degli amministratori dell’area campobassana. Alessandra Salvatore, consigliera regionale e capogruppo Pd a Palazzo D’Aimmo, Giose Trivisonno e Bibiana Chierchia, consiglieri comunali di Campobasso, e Annamaria Trivisonno, vice sindaco del Comune di Ripalimosani, hanno incontrato la stampa davanti la stazione ferroviaria del capoluogo, che Trivisonno ha definito ironicamente “un deposito per treni”, visto che il tratto ferroviario è attualmente interessato dall’elettrificazione e ci vorrà ancora tempo prima che gli utenti possano tornare a prendere il treno da qui (le stime parlano di giugno 2025). Tra pullman sostitutivi e treni obsoleti, i disservizi sono quasi all’ordine del giorno. I numeri sono imbarazzanti. La media degli ultimi tempi è di un disagio grave ogni 10 giorni, senza considerare quelli minori che sono quasi giornalieri. L’appello è rivolto alla Regione e al governo regionale, affinché si attivi a tutela degli utenti molisani, in particolare di coloro dell’area di Campobasso e dintorni. C’è un Contratto di Servizio che secondo i dem andrebbe rivisto e integrato. Mentre nei prossimi giorni saranno presentati atti ufficiali per fare pressing sull’esecutivo, oltre che una conferenza stampa a tema sulle future iniziative.

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