Giorno della Memoria, tra Shoah e nuovi genocidi. Roberti: “Il passato non insegna. Ma dobbiamo sforzarci tutti”. Pallante: “Unico futuro è la pace”

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In occasione del Giorno della Memoria, data sancita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 1 novembre 2005 per ricordare le atrocità compiute nei campi di sterminio nazisti, soprattutto nei confronti di milioni di ebrei, durante la seconda guerra mondiale, amministratori e rappresentanti politici e istituzionali hanno voluto con un messaggio sottolineare il valore storico, umano, morale di una ricorrenza come questa. Il dramma dei lager è stato così riconosciuto a livello internazionale e vengono puntualmente coinvolte le scuole affinché la memoria sia tramandata alle future generazioni e non si dimentichi fino a che livello di follia può spingersi l’uomo.

Il presidente della Regione, Roberti: “Sembra che gli errori del passato non insegnino nulla. Ma dobbiamo fare tutti uno sforzo”.
“Fermiamoci un attimo a riflettere. In occasione del Giorno della memoria di sabato 27 gennaio 2024, proviamo a fare il conto di quante guerre ci sono nel mondo.
Ogni giorno leggiamo su quanto sta avvenendo ormai da quasi due anni in Ucraina e da quasi quattro mesi tra Hamas e Israele. Ma questi due non sono gli unici conflitti nel Mondo, che quotidianamente stanno generando vittime, soprattutto innocenti.
Ci sono, infatti, diversi altri territori in cui si combattono guerre, soprattutto civili, come in Siria, nello Yemen, in Sudan, solo per citarne alcuni.
Il 27 gennaio celebriamo il ricordo della Shoah, una delle più grandi tragedie che abbia mai conosciuto l’umanità, per efferatezza e crudeltà, ma in questa giornata non possiamo non riflettere su quante guerre ci siano ancora oggi in corso. Il risultato è sempre lo stesso: morte e distruzione.
Possibile che gli errori del passato non abbiano permesso di costruire un futuro migliore? Serve sicuramente l’impegno e lo sforzo di tutti, affinché si possa costruire un (immediato) futuro di pace. Bisogna crederci e lottare sempre per gli ideali di pace e libertà.
Non mi stancherò mai di ripeterlo: occorre parlare ai giovani, far comprender loro l’ingiustizia dell’odio e della guerra. Occorre rileggere quelle pagine di storia legate alla Shoah, al racconto di chi l’ha vissuta. La nostra speranza può essere rappresentata dai ragazzi, che costituiranno la società del futuro.
Nell’overload informativo che invade tutti noi, dobbiamo insegnare ai giovani di saper selezionare su cosa focalizzare l’attenzione. E io, oggi, dico ai ragazzi: leggete, informatevi su una delle pagine di storia più buie del ‘900, ma anche su quanto sta accadendo oggi attorno a noi, affinché ci sia un futuro in cui non ci siano più vittime innocenti”.

Pallante: “Unico futuro ammissibile è la pace”.
In occasione del Giorno della Memoria, istituito con legge 211 del 2000 al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), il presidente del Consiglio regionale, Quintino Pallante, ha dichiarato:
“Primo Levi sosteneva che “l’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria”. Il Giorno della Memoria, voluto dal Parlamento nel 2000, mira proprio ad assicurarsi che questo segnalibro non venga mai tolto dalla coscienza sociale e culturale, sia collettiva che individuale, degli italiani e in generale del mondo. Ciò che è accaduto nella Seconda guerra mondiale a danno degli ebrei, deve essere un monito eterno all’uomo di ogni epoca, affinché abbia consapevolezza di quanto l’odio razziale possa corrompere, imbruttire, screditare e barbarizzare società evolute culturalmente e politicamente come quelle europee degli anni ’30 e ’40 del secolo scorso. Ciò che abbiamo registrato nel mondo, nell’occidente e in Italia proprio in questi mesi, in termini di dibattiti, manifestazioni ed espressione di dissenso rispetto al conflitto tra Israele e Hamas, e alle ragioni che lo hanno determinato, dimostra come le legittime differenti visioni o opinioni sulle ragioni storiche, politiche e religiose che vi sono alla base, possano portare in taluni casi ad una sorta di revisionismo storico da cui riprende vita quell’antisemitismo che così tanti danni ha causato e rischia di causare ancora all’intera umanità. Avere memoria della Shoah, delle atrocità che così largamente si consumarono, ma anche dei tanti piccoli grandi eroi, che in silenzio e in segretezza rischiarono la propria vita e quella di propri familiari per sottrarre uno o più ebrei al tragico destino dei campi di sterminio o alle violenze quotidiane, rappresenta un impegno a tutte le parti in causa sia nel conflitto a Gaza, ma anche in Ucraina e in ogni luogo dove si combatte mossi dal maligno fuoco dell’odio, affinché, pur con le singole ragioni, comprendano che l’unico modo per costruire un futuro giusto per tutti e ciascuno è perseguire la pace, deponendo gli scudi ideologici e religiosi, e aprendosi alla ricerca di soluzioni percorribili che diano soddisfazione alle legittime aspettative di tutti. Il Consiglio regionale tutto, mio tramite, tributa oggi onore e rispetto a quei bambini, a quelle donne, a quegli uomini, a quegli anziani di razza ebraica che furono vittima dell’odio raziale ingenerato dall’ideologia nazista nella Seconda guerra mondiale. Lo stesso onore e rispetto che l’Assise tributa alle vittime di ogni persecuzione raziale, religiosa, culturale, politica e nazionale di ieri e di oggi. Parimenti l’Assemblea esprime la sua ammirazione e gratitudine tutti coloro i quali vollero e seppero, a sprezzo di ogni pericolo, opporsi in varo modi a quel folle progetto di sterminio di un intero popolo. L’auspicio che viene da questo Giorno, quindi, non può che essere che la storia – e in modo particolare le pagine dedicate alla Shoah -, per dirla con Cicerone, “sia vera testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra di vita, messaggera dell’antichità”. Una maestra di vita che insegni all’uomo del terzo millennio a non cadere negli errori che ha già compiuto nel passato recente, ma a trarre da questi, la forza e la determinazione necessarie per la costruzione di una civiltà sempre più giusta ed evoluta sul piano del rispetto umano e del diritto di ciascun popolo a vivere liberamente la propria cultura e religiosità”.

Anpi e Cgil: a Campobasso momento commemorativo davanti la casa di Giovanni Tucci.
In occasione del Giorno della Memoria di quest’anno, l’ANPI e la CGIL Molise, con il patrocinio del Comune di Campobasso, organizzano un momento di commemorazione davanti alla casa dove ha vissuto Giovanni Tucci, un coraggioso internato militare italiano la cui storia personale rappresenta un capitolo significativo del nostro passato durante la seconda guerra mondiale e dove lo scorso anno è stata posta in opera la prima pietra d’inciampo molisana.
La manifestazione ha lo scopo di ricordare quanto avvenuto in quel terribile periodo in cui, oltre alle vicende belliche, l’umanità subì anche il dramma della Shoah con la deportazione nei lager nazisti di milioni di uomini e donne colpevoli soltanto di essere ebrei, rom e sinti, testimoni di Geova, omosessuali, oppositori politici e altre categorie di persone che vennero dichiarate non meritevoli di vivere.
L’evento non è soltanto un momento di ricordo, ma rappresenta anche un’occasione di riflessione sull’importanza dei valori di tolleranza, rispetto reciproco e pace, soprattutto in questo cruciale momento per l’umanità in cui, nonostante le dure lezioni del passato, le cronache di guerra riaffiorano prepotentemente nelle nostre vite.

Barile: “Contrastare l’odio attraverso responsabilità collettiva”.
Anche quest’anno la Giornata della Memoria dovrà indurre ad attente riflessioni affinché le nuove generazioni riescano a percepire quel che realmente accadde in quel contesto storico che a distanza di anni fa ancora molto discutere per la crudeltà degli eventi che si susseguirono.
Contrastare l’odio attraverso una responsabilità collettiva che deve coinvolgere tutti, questo il messaggio che ha inteso lanciare l’assessore alla Cultura del Comune di Termoli Michele Barile per ribadire l’inviolabilità dei diritti umani e la salvaguardia della persona.
“La Giornata della Memoria- ha spiegato l’assessore Michele Barile – è un richiamo costante alla responsabilità collettiva nel contrastare l’odio, la discriminazione e l’estremismo. Le istituzioni politiche e scolastiche hanno il compito di promuovere la consapevolezza storica per contrastare l’ignoranza e tradurre l’insegnamento di quest’ultima, in azioni concrete per prevenire discriminazione e violenza”

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