Prima riunione questo pomeriggio a via Genova del tavolo permanente delle politiche di sviluppo. La cabina di regia, fortemente voluta dall’assessore regionale alle Attività Produttive, Andrea Di Lucente, ha coinvolto le associazioni di categorie.
Dal mondo dell’industria a quello delle piccole e medie imprese, passando per il commercio e l’artigianato, sono stati numerosi gli attori che hanno risposto all’invito dell’Assessorato alle Attività Produttive per discutere delle strategie future e ricomporre un dialogo che s’era perso nel corso del tempo.
“Erano anni che i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali non si sedevano attorno ad un tavolo per discutere con la politica delle esigenze del settore – ha spiegato l’assessore Di Lucente -. E’ stato molto stimolante per me averli tutti ospiti dell’assessorato e aver potuto condividere con loro i prossimi passi. Abbiamo parlato dei bandi, della road map che abbiamo stilato per accompagnare le aziende in un momento di crisi mondiale come quello che stiamo registrando. Abbiamo affrontato la questione della liquidità, degli investimenti per rilanciare l’economia e dell’attrazione dei grandi gruppi”.
Dal canto loro le associazioni hanno raccontato alla parte politica i problemi che le aziende fronteggiano ogni giorno, delle necessità impellenti, fornendo uno spaccato di riflessione e di conoscenza fondamentale per definire le strategie future.
Dopo un primo giro di idee e di condivisione, è stato deciso di rendere il momento di confronto stabile: il tavolo si riunirà periodicamente per affrontare le grandi questioni che riguardano lo sviluppo economico e per monitorare le strategie messe in campo.
“Rappresenta quel momento di dialogo necessario affinché il tessuto produttivo della regione si senta valorizzato e ascoltato. Vogliamo far comprendere a tutti gli imprenditori che c’è un nuovo corso delle politiche di sviluppo industriale in Molise. Adesso c’è un interlocutore politico con il quale potersi confrontare. Le aziende sono state abbandonate a se stesse per anni, senza comprendere che il benessere di una terra passa necessariamente attraverso un tessuto economico forte e fiducioso sul futuro” ha concluso Di Lucente.