L’intera vicenda legata al progetto di Pizzone II ha portato in evidenza l’insufficienza della regolamentazione della Regione Molise rispetto a diversi settori, in particolare rispetto a quello ambientale e della produzione energetica.
Ad affermarlo è Micaela Fanelli, consigliera regionale del Pd, che annuncia la presentazione a Palazzo D’Aimmo di una proposta di legge.
“Per colmare la lacuna, nel rispetto dei territori, delle normative europee e nazionali e soprattutto nell’interesse della Regione, il Gruppo Consiliare del Partito Democratico ha depositato – prima firmataria Micaela Fanelli – la proposta di legge “Disposizioni in materia di concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico, in attuazione dell’articolo 12 del Decreto Legislativo 16 marzo 1999, n. 79 così come modificato dal Decreto Legge 14 dicembre 2018, n. 135 convertito con modificazioni dalla Legge 11 febbraio 2019, n. 12”.
La legge affronta e regolamenta una tematica di estrema attualità ed importanza per il Molise e mira a coniugare le produzioni energetiche regionali nel pieno rispetto dei luoghi, dell’ambiente, delle vocazioni ambientali e turistiche. Ma anche degli interessi economici della Regione che, priva di regolamentazione certa, nei decenni passati ha “solo dato” in termini di energetici, senza le necessarie tutele per le aree coinvolte e senza i giusti ristori economici da parte dei grandi gruppi energetici.
La PdL presentata in Consiglio regionale, dunque, si pone l’obiettivo di allineare la Regione alle normative nazionali ed europee, sulla scorta della necessità di assicurare soluzioni che garantiscano lo sviluppo del settore, la regolamentazione delle attività degli operatori nazionali e, soprattutto, la conciliazione della tutela dell’ambiente e degli interessi dei territori.
In sintesi, la Pdl disciplina le procedure con le quali la Regione effettua l’assegnazione delle concessioni delle grandi derivazioni idroelettriche scadute o di prossima scadenza, decadute, revocate o oggetto di rinuncia. Determina, inoltre, il canone che i titolari delle grandi derivazioni idroelettriche devono corrispondere alla Regione oltre al canone fisso, sulla base del ricavo derivante dalla produzione effettiva di energia elettrica e del relativo prezzo di vendita.
La Regione Molise, con la proposta di legge presentata dai Consiglieri Fanelli, Salvatore e Facciolla, acquisirebbe in perfetta efficienza, a titolo gratuito alla scadenza della concessione (2029), gli impianti gestiti attualmente dall’ENEL GREEN POWER SPA, ricadenti nel territorio regionale. Sarebbe inoltre titolata al rilascio delle concessioni anche per opere di presa ricadenti in altri territori regionali, laddove la maggior parte di acqua derivata proviene dal territorio molisano (concessioni centrali Mignano Monte Lungo I e II salto, con opera di presa ricadente in territorio campano), introitando i relativi canoni anche per le concessioni rilasciate dalle regioni confinanti, in proporzione alla quantità di acqua proveniente dal territorio regionale.
Al contrario, se la Regione non adottasse la legge proposta, ai sensi dell’articolo Art. 12, comma 1-quater, del D.Lgs. n. 79/1999, lo Stato incamererà il 10% degli oneri concessori e provvederà al rilascio della concessione, da subito, nei casi di decadenza e di rinuncia delle concessioni esistenti, e nel caso di richiesta di nuove concessioni, le opere dei vecchi concessionari saranno acquisite al patrimonio dello Stato. Inoltre, la Regione Molise, alla scadenza delle concessioni di grande derivazione, non sarebbe titolata a rilasciarne nuove e non acquisirà, a titolo gratuito, al patrimonio regionale, gli impianti dei vecchi concessionari ricadenti in territorio molisano.
Infine, sulla base di quanto riportato alla lettera p) del comma 1-ter del D.Lgs. n. 79/1999, e dall’articolo 15, la Regione Molise non potrebbe avere titolo a rivendicare la titolarità a rilasciare la concessione per l’opera di presa (sebbene questa ricada in Campania) della centrale di Mignano Montelungo, rinunciando così a introitare i relativi canoni e potrebbe perdere anche la proprietà della centrale Auduni che passerebbe allo Stato.
Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico, dunque, auspica che la proposta di legge possa, velocemente, essere discussa ed approvata dal Consiglio Regionale, allineando la nostra regione a quelle che hanno già normato in materia, assicurando tutte le tutele per i territori interessati dalle installazioni idroelettriche ed i giusti ristori economici, che darebbero una boccata d’ossigeno anche alle casse regionali.”