Moglie e figli nella ‘morsa’ del padre violento, intervengono i Carabinieri: 55enne tenuto a distanza col braccialetto elettronico

Il personale del Comando Stazione Carabinieri di Campobasso ha dato esecuzione, nei giorni scorsi, ad una misura cautelare personale emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo su richiesta della locale Procura della Repubblica, consistente nel divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi da lei frequentati.
Il provvedimento è stato emessa a carico di un uomo di 55 anni, residente a Campobasso, accusato di prolungati maltrattamenti nei confronti della propria famiglia. La vicenda tratteggia una drammatica realtà domestica, segnata dalla sofferenza di una donna, costretta a fuggire dall’abitazione coniugale nel novembre 2023 a causa dei comportamenti insostenibili del coniuge. La denuncia, formalizzata a dicembre, ha messo in luce una lunga storia di abusi che per oltre tre anni hanno avuto come teatro l’ambiente domestico. La donna ha raccontato di essere stata soggetta a maltrattamenti vernali e fisici, tra cui aggressioni con pugni e schiaffi, e l’utilizzo di oggetti contundenti. Questi episodi, anche se in precedenza non denunciati, sono stati documentati dai referti sanitari.
L’abuso costante di sostanze alcoliche da parte dell’uomo nel corso degli anni ha amplificato la sua inclinazione alla violenza, rendendolo protagonista di atti di aggressione non solo nei confronti della moglie ma anche dei figli. I minori infatti sono stati esposti e coinvolti in questa spirale di violenza, subendo direttamente le conseguenze dell’instabilità e dell’aggressività paterna e sono stati testimoni involontari dei maltrattamenti subiti dalla madre. A seguito della separazione, l’indagato ha intensificazione le azioni intimidatorie, inviando messaggi minacciosi alla moglie in un ultimo tentativo di costringerla a ritornare con lui.
Il provvedimento impone all’indagato un rigoroso divieto di avvicinamento ai membri della famiglia e ai luoghi da loro frequentati, stabilendo una distanza minima di 800 metri prevedendo il monitoraggio attraverso il braccialetto elettronico. Una misura considerata cruciale per garantire la sicurezza e il benessere delle vittime, offrendo loro protezione contro ulteriori abusi.

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