Studente picchiato dalla baby gang: indagati sei minori, tra loro il figlio di un appartenente alle forze dell’ordine

Atti persecutori iniziati dall'estate scorsa, in un episodio la vittima trovò urina nel casco dello scooter

Sono sei i minorenni identificati dai Carabinieri della Compagnia di Campobasso e segnalati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni del capoluogo, coinvolti nel pestaggio avvenuto la mattina del 29 gennaio, quando uno studente – anch’egli minorenne – dell’Istituto Agrario è stato aggredito da un gruppo di coetanei a pochi metri dalla scuola, anch’essi studenti di istituti della città.
Il giovane residente in un paese della provincia, che dopo l’episodio ha riportato diverse contusioni e ferite, oltre all’incrinamento di una costola, è stato vittima di una serie di atti persecutori che sono iniziati nell’estate scorsa. Quello di una settimana fa, dunque, è stato solo l’ennesimo – e probabilmente il peggiore – degli atti di bullismo subiti.
Altri fatti, tuttavia, non sono da considerarsi solo “ragazzate”, tanto più se ripetuti e quindi non isolati nel tempo. Secondo indiscrezioni, in un caso il ragazzo avrebbe trovato dell’urina all’interno del casco del suo scooter, i cui responsabili sarebbero sempre gli stessi giovani (o comunque una parte di loro) ora finiti nel mirino dei militari.
Gli elementi raccolti dai Carabinieri a seguito della denuncia presentata, il giorno successivo, dal giovane aggredito, che ha portato all’avviamento di un’indagine approfondita, potrebbero aggravare il quadro della situazione per i “bulli”, uno dei quali sarebbe figlio di un appartenente alle forze dell’ordine.
Questo incidente mette in luce l’urgenza di affrontare il fenomeno del bullismo e della violenza tra i giovani, riaffermando l’importanza della sicurezza e del benessere degli studenti.
La Compagnia Carabinieri di Campobasso fa sapere che, insieme alla comunità educativa e alla società civile, sono chiamate a unire le forze per prevenire ulteriori episodi e garantire un ambiente sicuro per l’educazione e la crescita dei giovani.
La comunità è invitata a collaborare attivamente con le forze dell’ordine, segnalando comportamenti sospetti e contribuendo a creare un clima di rispetto e sicurezza nelle scuole.

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