Pos, Salvatore: “Respinte tutte le nostre richieste, il centrodestra ha abbndonato le promesse fatte”

Dopo Cesa e dopo i parlamentari di centrodestra, anche il presidente della Giunta Roberti e la sua maggioranza ritengono di dovere abbandonare l’idea del Decreto Molise e dell’azzeramento del debito sanitario molisano.
Lo riferisce Alessandra Salvatore, capogruppo Pd a Palazzo D’Aimmo, a margine della seduta dedicata al Piano Operativo Sanitario.
“Si è deciso di non fare seguire alle dichiarazioni pubbliche, gli atti formali di impegno: quelli che abbiamo proposto con la nostra mozione sul P.O. e sul commissariamento, mozione che è stata respinta, con tutte le richieste in essa contenute.
E’ stata respinta la nostra richiesta di fare pressione per ottenere dal Governo Meloni interventi analoghi a quelli di cui beneficiò il Governo Iorio nel 2007, quando, a fronte di un debito sanitario accumulato tra il 2001 e il 2005, pari a quasi 400 mln di euro, ottenne dal Governo Prodi (anche con il D.L. n. 23, del 20 marzo 2007, relativo alla regioni in situazione di disavanzo sanitario) quasi 400 mln di euro (189 mln di euro per le spettanze residue anni 2001-2005, 8,4 milioni di euro per ripiano dei disavanzi 2002-2004, l’ulteriore copertura derivante dal concorso statale al ripiano dei disavanzi 2005 e precedenti – di circa 200 milioni di euro). Il Governo Iorio ebbe le risorse, nel 2007, per l’azzeramento quasi totale del debito sanitario e sottoscrisse il piano di rientro di cui oggi discutiamo, con l’impegno a riportare la sanità regionale su binari virtuosi. Cosa che non è accaduta.
E’ stata respinta la nostra richiesta di ottenere, dunque, l’azzeramento del debito, e, con esso, la revoca del Commissariamento.
E’ stata respinta la nostra richiesta di lottare per le necessarie deroghe ad alcuni dei criteri fissati dal D.M. 70/2015 (deroghe indispensabili per la nostra regione, tenuto conto della sua morfologia, della dislocazione di gran parte dei comuni in zone disagiate o aree interne, delle infrastrutture viarie del tutto inadeguate), così da ripristinare, ad esempio, presso il Cardarelli, il reparto di Neurochirurgia e di Neuroradiologia Interventistica, indispensabili per consentire la gestione dei politraumi e degli ictus, ischemici ed emorragici, con la tempestività necessaria per mettere in sicurezza la vita e l’integrità psico-fisica dei cittadini.
E’ stata respinta la nostra richiesta di salvaguardare, con parole chiare nel P.O., le Emodinamiche di tutti i presidi Ospedalieri che oggi le ospitano, con particolare riguardo a quella di Isernia.
E’ stata respinta la nostra richiesta di ottenere il riequilibrio del rapporto tra la sanità pubblica e quella privata convenzionata (anche per quello che riguarda la rete riabilitativa), sia in termini di posti letto, sia in termini di budget previsto, in modo da ripensare alle convenzioni con le eccellenze del privato convenzionato in funzione del pubblico, in un rapporto di sana complementarità, che, peraltro, giova anche al privato convenzionato.
E’ stata respinta la nostra richiesta di fissare regole chiare ed appropriate in materia di accreditamenti di controlli sulla appropriatezza delle prestazioni erogate dai privati convenzionati (prima della effettuazione dei pagamenti) e sui relativi rapporti dare/avere.
E’ stata respinta la nostra richiesta di dare seguito ad una compiuta programmazione, che consenta di assumere e assegnare personale in grado di potenziare le strutture ospedaliere pubbliche e la sanità territoriale (dagli organici delle strutture ospedaliere e territoriali dipende la reale ed efficace integrazione Ospedale/Territorio, con il rafforzamento delle cure intermedie a medio-bassa intensità assistenziale), e, dunque, a procedure di concorso -incluse quelle per i Primari- attrattive, con incentivi economici (come, ad es. una riduzione drastica delle aliquote impositive regionali per il personale del comparto Sanità) per dirigenti e per operatori del comparto, di concerto con le organizzazioni sindacali.
E’ stata respinta la nostra richiesta di potenziare il servizio territoriale di soccorso (a partire dalla riorganizzazione del 118, con un aumento, e non una riduzione, delle auto medicalizzate e dotate della strumentazione tecnologica salvavita e con interventi strutturali sulle sedi della Guardia medica), necessario a garantire il tempestivo accesso alle cure urgenti, nel quale si tenga anche nella dovuta considerazione la particolare configurazione orografica del territorio regionale e le pessime condizioni in cui versa la sua rete stradale.
E’ stata respinta la nostra richiesta di riorganizzazione di una medicina territoriale e di prossimità, domiciliare e distrettuale, da progettare tenendo conto delle esigenze e delle peculiarità del territorio e delle sue comunità, sempre più anziane, e della circostanza per cui la efficienza della rete territoriale può positivamente incidere (attraverso il dirottamento dei codici diversi da quelli rossi presso i presidi territoriali) anche sulla questione degli accessi impropri al Pronto Soccorso e sul recupero delle liste di attesa, andatesi ad ingrossare durante il periodo pandemico e non ridottesi, nonostante l’acquisto delle prestazioni da privati.
E’ stata respinta la nostra richiesta di rendere operativo ed efficiente lo strumento del fascicolo sanitario elettronico, mezzo fondamentale per realizzare l’appropriatezza prescrittiva di farmaci ed esami.
E’ stata respinta la nostra richiesta di operatività piena del sistema di CUP unico regionale, con l’inserimento -vincolante al fine dell’utilizzo, da parte di ciascun Erogatore privato, dei tetti di spesa assegnati-, da parte degli erogatori privati, delle relative agende di prenotazione.
E’ stata respinta la nostra richiesta di garantire risposte efficaci e tempestive, anche rispetto ai presidi medici, ai malati cronici che, negli anni, hanno assistito al taglio indiscriminato dei servizi, cui, invece, hanno diritto ed alle famiglie che combattono quotidianamente con le difficoltà ed i drammi dell’universo della Non Autosufficienza e della Disabilità.
E’ stata respinta la nostra richiesta di potenziamento, per personale impiegato e risorse, dell’ambito della salute mentale (infantile e non); di potenziamento, per personale impiegato e risorse, dell’area della cura alle dipendenze; di tutela sanitaria agli sportivi; di potenziamento del Servizio Veterinario, nelle sue varie articolazioni.
Il centrodestra regionale ha deciso di abbandonare tutte le strabilianti proposte/promesse fatte in campagna elettorale, sia alle politiche del 2022, sia alle regionali del 2023.
Nonostante questo, non rinunceremo ad insistere con le nostre proposte, perchè la versione definitiva del Programma Operativo sia quanto più rispondente possibile alle esigenze di rafforzamento strategico della Sanità regionale pubblica ed a quelle di tutela della salute e della vita dei cittadini molisani.”

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