Maria Luisa Forte proverà ad essere la prima sindaca eletta alle urne di Campobasso. Se Paola Felice, attualmente sindaco facente funzione in quota M5S, è la prima donna ad indossare la fascia tricolore per un provvisorio “passaggio di consegne” garantito dalla legge dopo l’elezione di Roberto Gravina in Consiglio regionale (essendo la sua vice), la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale vuole scrivere la storia. All’appuntamento in Villa Musenga questa mattina per presentare al pubblico e alla stampa la sua candidatura si è fatta trovare con le idee chiare. “Una cosa racchiude l’obiettivo che intendo centrare insieme alla squadra che mi sostiene: migliorare la qualità della vita delle cittadine e dei cittadini di Campobasso“, ha affermato nel suo intervento. Voce chiara e decisa, frutto della sua esperienza nel mondo della scuola, Maria Luisa Forte è la donna che ha messo subito d’accordo tutto il fronte progressista: Pd-M5S in primis (che dopo la debacle delle Regionali rischiavano di rompere l’intesa) ma anche i movimenti e i cosiddetti partiti minori. C’erano tutti i rappresentanti della coalizione a fare da “colonne” al gruppo che ha lanciato la sfida per le elezioni comunali di giugno. Al centro lei, la colonna più “forte”, se vogliamo usare un gioco di parole. Dunque dem e pentastellati ci riprovano, “il risultato della Sardegna spero sia di buon auspicio“, ha detto la dirigente – ora in aspettativa – con una battuta prima della presentazione.
“Maria Luisa Forte è la giusta sintesi della nostra coalizione e del nostro programma“, ha affermato Ovidio Bontempo, segretario regionale Pd. “Sarà la nostra proposta vincente e convincente“.
Per Antonio Federico, coordinatore regionale del M5S, rappresenta “il valore aggiunto per mettere insieme tutte queste teste e saprà interpretare al meglio quanto fatto nell’ultima legislatura“.
Piero Neri, portavoce di Europa Verde, ha sottolineato come la scelta di Maria Luisa Forte sia stata presa in tempi brevissimi, evento raro nella storia elettorale di Campobasso.
“Siamo contenti di far parte del progetto“, ha aggiunto Vincenzo Notarangelo per Sinistra Italia, “e che ci sia una donna che si è spesa tanto per il Provveditorato e con la giusta sensibilità a portare avanti l’azione amministrativa“.
Per il segretario regionale del Psi, Marcello Miniscalco, si tratta di una “donna di valore con grandi qualità e capacità. Condividiamo con lei una visione della città“.
Quindi la candidata sindaca ha sintetizzato alcuni punti del futuro programma.
“E’ una scelta che mi riempie di orgoglio e che allo stesso tempo mi fa tremare i polsi, ma accetto la sfida con grande coraggio, perché nella vita ho sempre studiato e mi sono impegnata per raggiungere gli obiettivi che mi ero prefissata, per cui adotterò la stessa tenacia. Voglio prendermi cura di questo impegno e, insieme alla mia squadra e ai cittadini, voglio prendermi cura della città. Lo ripeto, dobbiamo migliorare la qualità della vita a Campobasso. Voglio una città a misura di donna, con politiche che possano far conciliare famiglia e lavoro, dar loro maggior tempo libero, rendendo Campobasso città inclusiva contro ogni forma di discriminazione. Dobbiamo essere una comunità coesa. Voglio impegnarmi anche per fare di Campobasso città della formazione, incrementando l’incontro tra la domanda delle aziende e i percorsi formativi tramite scuola e università, dando maggiori possibilità ai giovani di rimanere qui a lavorare.
Bisogna portare avanti l’opera di riqualificazione della città. E poi puntare su innovazione, salute, benessere, volontariato. Campobasso deve tornare a tutti gli effetti ad essere una città capoluogo. Ecco perché ho con me un quaderno bianco che voi tutti mi aiuterete a riempire con spunti e richieste che concorreranno a costituire l’intero programma di governo cittadino“.