Il Consiglio regionale ha approvato nella seduta di questa mattina, in prima lettura, la proposta di legge di modifica dello Statuto della Regione Molise, presentata dal presidente della Giunta Francesco Roberti.
L’esame della proposta di modifica statutaria era iniziato nella seduta dello scorso 27 febbraio, nel corso della quale dopo l’illustrazione all’Aula del provvedimento, fatta dal relatore, consigliere Fabio Cofelice, era seguita la discussione generale. Nella giornata di oggi, invece, si sono susseguiti gli interventi per dichiarazione di voto sia sui singoli articoli che sul testo completo da parte dei consiglieri Fanelli, Greco, Romano, Salvatore, Gravina e Passarelli, degli assessori Di Lucente e Iorio, e del presidente della Giunta regionale Roberti. Ha fornito chiarimenti sul testo il relatore Cofelice.
La proposta di legge, così come modificata in Aula rispetto al testo licenziato dalla Prima Commissione permanente, è stata approvata a maggioranza assoluta dei suoi componenti.
Trattandosi di modifica statutaria, così come prevede l’art. 123 della Costituzione, il testo della pdl per raggiungere la sua efficacia deve essere approvato una seconda volta dal Consiglio regionale ad intervallo non minore di due mesi.
L’iniziativa legislativa – come si spiega nella relazione di accompagnamento al testo redatta dal presentatore – mira a rivedere ed adeguare l’articolato dello Statuto regionale, allo scopo di migliorare l’azione amministrativa regionale, dal punto di vista delle attività e dei servizi resi, e per garantire l’implementazione delle politiche pubbliche di competenza regionale tese al perseguimento del benessere dei territori. Ciò in considerazione dell’evoluzione del contesto istituzionale, socioeconomico ed ambientale in cui opera l’ente Regione e del quadro normativo di riferimento.
Alessandra Salvatore: “Al Molise mancavano il secondo Sottosegretario ed i Consiglieri delegati”.
“Oggi, nella seconda giornata di discussione, in cui è stato impegnato il Consiglio regionale, sta per essere varata la revisione dello Statuto regionale, la “Costituzione” dell’ente Regione.
Rappresentative del livello delle “grandi riforme” proposte ed oggi, in buona parte, già approvate, sono le norme inserite agli artt. 5 (la centralità delle tradizioni culinarie molisane e la dieta mediterranea) e 33 (la possibilità per il Presidente della Giunta di nominare un secondo Sottosegretario e Consiglieri delegati).
La maggioranza, questa mattina, tra retromarce e ritiro di proposte di modifica di dubbia tenuta sul piano giuridico, ha scelto di intervenire sull’atto fondante della Regione Molise e sui principi di organizzazione dell’ente in maniera disarticolata, a tratti grottesca, al solo scopo di consentire alla maggioranza, con il secondo Sottosegretario ed i Consiglieri delegati, una migliore ripartizione degli incarichi istituzionali.
Al Molise mancano infrastrutture in ambito sanitario, in quello dei trasporti ed in tanti ambiti cruciali per la qualità della vita dei molisani. Da oggi, però, la nostra regione avrà il secondo Sottosegretario e Consiglieri delegati.
Rispetto ad una revisione dello Statuto pensata, non nell’interesse delle molisane e dei molisani, ma degli eletti in maggioranza, non potevamo, al di là di qualche sparuta modifica condivisibile, che essere contrari.
Restiamo in attesa di discutere di una riforma organica e costituzionalmente orientata, per dotare la Regione Molise di uno Statuto moderno ed attento ai principi di diritto vivente ed ai valori fondanti della comunità politico-amministrativa e sociale che essa rappresenta. Non mancherà il nostro contributo”.
Roberto Gravina: “Raggiunto l’obiettivo di assicurare uno strapuntino di potere a ogni componente della maggioranza mentre i molisani attendono soluzioni ai loro problemi”.
«Con tutti i problemi che questa regione ha, oggi si conclude la penosa parabola della modifica dello Statuto Regionale». Queste le prime parole di commento del consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Roberto Gravina alla seduta odierna del Consiglio Regionale.
«Parlo di penosa parabola – ha spiegato Gravina – perché dietro le modifiche presentate, con assurdi riferimenti a “la qualunque” cancellati poi con imbarazzo in aula, ciò che la maggioranza di centrodestra aveva come unico interesse da portare a casa era l’oramai stranoto obiettivo del secondo sottosegretario e dei consiglieri delegati.
Con infinite sospensioni della seduta del Consiglio, dovute proprio all’approssimazione con la quale si è pensato, da parte della maggioranza, di confezionare tutta una serie di modifiche statutarie che alla prova dei fatti e del dibattito consiliare si sono sciolte come neve al sole, in modo macchinoso e inconsueto, i consiglieri di maggioranza hanno preferito mettere continuamente veloci toppe all’intero documento pur di chiudere la partita del sottosegretario una volta per tutte.
In una regione affossata dai debiti – ha dichiarato in conclusione Gravina – e con una miriade di problemi sul tavolo, qui ci si affretta, a distanza di circa sei mesi dalle elezioni, a portare in aula delle modifiche imbarazzanti, senza i necessari approfondimenti e con il solo scopo di assicurare uno strapuntino di potere a ogni componente della maggioranza. Una spartizione di potere che evidentemente non avviene nell’interesse dei molisani».