“Altri 100 milioni da ripianare per la Regione Molise. E ora?”. E’ la domanda che pone la consigliera regionale del Pd Micaela Fanelli dopo la sentenza della Corte Costituzionale sul Rendiconto 2020 e sulla Legge di Stabilità 2022 della Regione Molise, dichiarate illegittime.
“Per quadrare il bilancio previsionale, la Giunta Roberti si è sperticata in ringraziamenti al Ministero di via XX settembre a Roma. Ed erano 40 milioni, di cui circa la metà di maggiori tasse e molti di più di maggiori “sole”, come la cancellazione dei crediti delle imprese verso la Regione (una “sciocchezza” da non meno di 130 milioni di euro). E ora che mancano altri 100 milioni “nuovi” come si fa?
La sintesi della decisione della Corte costituzionale sul rendiconto 2020, a valere su bilancio 2021, e della stabilità 2022, è questa. Con una serie di stoccate pesantissime all’indirizzo del professore di economia Donato Toma e della sua maggioranza, sostanzialmente quella di oggi.
Una sentenza storica quella della Corte Costituzionale, su una storica impugnativa della Corte dei Conti. Per la prima volta, infatti, la Corte dei Conti si è vista costretta ad impugnare le leggi regionali e lo ha fatto con degli argomenti e dei toni tanto fermi quanto gravi. E a ben d’onde. D’altronde rispetto ai propri rilevi fondati e formalmente dati in sede di parifica e nelle interlocuzioni con l’ente, sono state fatte orecchie da mercante. Peggio, si è corretto il tiro per un milione e mezzo, su poco meno di 100, circostanza che immagino la Corte male avrà digerito. E l’irrisione che pare sia la cifra di questo decennio destrorso in corso, giustamente non è stata sopportata anche perché significava legittimare un bilancio “non veritiero”.
Si, perché con estrema chiarezza e onestà, la Corte dei Conti rilevava che il disavanzo 2020 era addirittura maggiore rispetto all’esercizio precedente (e qui spero si interrompa la giaculatoria che gli errori erano dei Governi precedenti) ed era pari a circa 589 milioni di euro. Ossia la somma dei 494 dichiarati dalla Regione e dei 94 non computati. Una sottostima dolosa. Gli argomenti della Regione che non ha accettato i rilevi della Corte dei Conti e si è “difesa” dinanzi alla Corte Costituzionale sono stati ritenuti non validi.
In particolare, gli errori riguardavano, “l’ingiustificata presenza di ingenti residui vetusti, la mancata rilevazione di spese obbligatorie, la sottostima del fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE) e del fondo contenzioso, e l’insufficienza del fondo residui perenti e delle quote vincolate, elementi da cui l’organo di controllo deduceva una imponente quota di disavanzo non emersa. La Giunta regionale, per ottemperare ai rilievi dei magistrati contabili, adottava la deliberazione n. 404 del 30 novembre 2021, proponendo al Consiglio regionale alcune ‘misure correttive’ che confluivano nella legge regionale del Molise n. 6 del 2021. Tali misure, tuttavia, sono state valutate inadeguate dalla stessa Sezione di controllo rispetto agli accertamenti definitivi di cui alla decisione n. 80/2021/PARI, traducendosi in una variazione del disavanzo, che passava da euro 492.939.940,12 a euro 494.258.381,92, con applicazione in aumento di soli 1.318.441,80 euro, invece dell’incremento stimato dalla Sezione regionale, seppur con criteri di massimo favore per l’ente, quanto meno in 94.861.449,11 euro. Le scritture di competenza del 2021 (impegni e accertamenti) si sviluppavano, pertanto, sulla base del disavanzo di amministrazione gravemente sottostimato, cristallizzato nella legislazione regionale di approvazione del rendiconto finanziario per l’esercizio stesso”.
Tutto questo era stato puntualmente evidenziato in Consiglio regionale da noi delle minoranze, citando i pareri negativi dei revisori dei Conti e pregando la maggioranza di non procedere se non a seguito del giudizio definitivo della Corte. Anche la maggioranza Roberti, infatti, ben sapeva che pendeva questa spada di Damocle e ha fatto orecchie da mercante.
Hanno fatto finta di niente, per dirla con Bersani, avendo un elefante nel corridoio! E questi sono i disastrosi risultati dell’incompetenza e dell’arroganza di Roberti, della sua Giunta e della sua maggioranza di centrodestra.”
Primiani: “Il Molise sprofonda nell’oblio dei conti pubblici”.
“Mentre il presidente Francesco Roberti se la prende con la trasmissione della Gabanelli e la delegazione parlamentare di centrodestra è impegnata ad esultare per i recenti risultati elettorali, la Regione Molise sprofonda nell’oblio dei conti pubblici”.
E’ il commento del consigliere regionale del M5S Angelo Primiani dopo la sentenza della Corte Costituzionale.
“Ad otto mesi dal voto per le regionali abbiamo assistito solo a proclami che oggi si infrangono contro l’ennesima sentenza negativa della Corte costituzionale, la numero 39/2024, che dichiara illegittimo il Rendiconto 2020 e a cascata tutti i provvedimenti successivi.
La Corte dei Conti, a suo tempo, aveva avvisato la Regione, e noi come minoranza in Consiglio regionale facemmo lo stesso. Ma il centrodestra ha preferito ignorare ogni appello, e ora eccoci qui. Con l’ennesima batosta della Corte costituzionale: stando alla sentenza fresca di pubblicazione, ballerebbero oltre 90 milioni di euro di disavanzo: «le scritture di competenza del 2021 (impegni e accertamenti) si sviluppavano, sulla base di un disavanzo di amministrazione gravemente sottostimato, cristallizzato nella legislazione regionale di approvazione del rendiconto finanziario per l’esercizio stesso» – scrivono dalla Corte.
Ma si sa, quando si tratta di bilanci vige il principio di continuità, che implica che i dati contabili, anno per anno, debbano essere rilevati e rappresentati con correttezza. Le risultanze dell’annualità precedente rappresentano, infatti, un dato di riferimento dell’anno successivo, incidendo direttamente sulla programmazione delle risorse. E la grave sottostima del disavanzo rilevata prima dalla Corte dei Conti, poi dalla Corte costituzionale, ha comportato un indebito ampliamento della spesa.
Alla luce di questa sentenza, dunque, la Regione rischia seriamente di collassare da un punto di vista economico-finanziario, andando a peggiorare una situazione già di per sé molto grave visti i circa 500 milioni di disavanzo.
Ora sarà molto facile scaricare la colpa sul Governo Toma, ma una cosa è evidente: l’attuale maggioranza è composta per larga parte dagli stessi esponenti che hanno votato e approvato quei documenti contabili dichiarati illegittimi.
Mi sento di affermare con certezza che i molisani non si sentono offesi dalle ricostruzioni della giornalista Milena Gabanelli sull’evidente fallimento dell’autonomia regionale, bensì, da una gestione politica che ha creato e continua a creare i presupposti per la fine di quell’autonomia.
In continuità, se non peggio, rispetto al suo predecessore, Roberti si scontra quindi con la dura realtà delle cose. E l’incapacità del centrodestra di trovare soluzioni reali per la nostra regione è sotto gli occhi di tutti.
Forse è giunta l’ora di iniziare a governare seriamente. I proclami, ormai, non servono: ci vogliono i fatti se si intende lavorare per il bene di questa terra.”