“Continuano a sorprendermi le uscite sull’autonomia del Molise, che qualcuno, artatamente, vorrebbe minare”.
E’ la seconda replica del presidente della Regione, Francesco Roberti, in merito al servizio di Milena Gabanelli per il Corriere della Sera sull’autonomia fallita del Molise, stavolta rivolta principalmente al consigliere regionale Roberto Gravina.
“Tra l’altro con motivazioni prive di fondamento, poiché, quanto affermato dalla giornalista Milena Gabanelli, sono caratteristiche comuni a più regioni. Ad esempio, il Molise non è la sola regione con un numero di abitanti inferiori al milione (anche Valle d’Aosta, Umbria e Basilicata) e la crisi degli ultimi anni, ad esempio, è caratteristica accentuata di tutte le aree interne ed Appenniniche.
Tra l’altro c’è da precisare come, rispetto a quanto ascoltato nel servizio, nessuna regione amministrativa italiana coincida con una regione storica, poiché esse nascono dai compartimenti istituiti per scopi statistici poco dopo l’Unità nazionale; non tutte le ragioni della separazione del 1963 sono strumentali: per comprendere il peso delle “questioni amministrative” richiamate nell’articolo (distribuzione degli uffici necessari alla popolazione tra molteplici province distanti) vanno considerate le croniche difficoltà nei trasporti e dalle caratteristiche territoriali, due condizioni che ancora oggi caratterizzano, in parte, l’isolamento locale.
Quando si parla di Molise, poi, c’è sempre la tendenza a rimarcare soltanto i numeri negativi. Il Centro Studi Unimpresa, proprio ieri, ha pubblicato i dati sullo stato di salute del Paese, attraverso i dati relativi all’IVA del 2023. Sul totale di 20 regioni, cinque hanno registrato l’anno scorso un andamento negativo, mentre tra le 15 con segno positivo (pari al 60% del PIL) la prima regione è proprio il Molise con un +14%.
L’analisi del Centro studi di Unimpresa ha preso in esame le statistiche dell’imponibile Iva relativamente al 2023, considerandole un valido indicatore dello stato di salute dell’economia. Si tratta dei dati relativi alla fatturazione elettronica e, anche in questo caso, il Molise è la prima regione con un +13,9%.
Inoltre, secondo i dati ISTAT, nel 2023, il Molise ha fatto registrare, rispetto al precedente anno, un incremento del 21,1% dell’export collocandosi al secondo posto, dopo la Campania (+28,9%), tra le regioni più dinamiche.
L’attuale Governo regionale, inoltre, ha deliberato, da qualche giorno, l’elenco degli interventi da proporre a finanziamento a carico del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021-2027 per un totale di 445 milioni di euro che ricadranno sul territorio regionale. Si tratta di una delibera, la 132 del 2024, con cui sono state individuate le priorità programmatiche regionali finalizzate alla definizione dell’Accordo per la Coesione da sottoscrivere tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Molise. Fondi che hanno alla base delle scelte nuove opportunità di crescita.
Tra l’altro, l’abbiamo già ribadito più volte, il Governo nazionale, grazie anche alla collaborazione della delegazione parlamentare molisana, è venuto incontro al Molise con uno stanziamento di 200 milioni totali per i prossimi dieci anni con un intervento, forse, mai visto prima da parte di nessun Governo verso la nostra regione.
Dovrebbe esserne conscio anche il consigliere regionale Roberto Gravina, che è intervenuto in difesa della giornalista Milena Gabanelli, nel 2013 scelta dagli attivisti del Movimento 5 Stelle quale candidata al Quirinale. Forse anche per questo sarà tanto cara al consigliere Roberto Gravina, ma da lui ci saremmo aspettati una difesa dell’autonomia del Molise, considerando che ai molisani ha chiesto consensi per governarla.
Inoltre, non possiamo non considerare come la Regione Molise sia penultima nella classifica del debito maturato (dati Banca d’Italia), seguita soltanto dalla Valle d’Aosta. Una speciale graduatoria, che vede in testa la Regione Lazio con un debito di oltre 20 miliardi di euro, seguita da Campania con 15, Lombardia, Piemonte e Sicilia con oltre 10.
Basti pensare che, insieme, Molise, Valle d’Aosta e Basilicata non raggiungono il miliardo di euro.
Per non parlare degli ingenti debiti accumulati da città come Roma e Napoli.
Credo che grandi problemi ce l’abbiamo tutte le regioni e non soltanto il Molise, la cui metà del debito di 500 milioni è legata a sanità e trasporti. Mi dovrebbero spiegare, in caso di accorpamento, quale sia il criterio che dovrebbe assicurare tali indispensabili servizi in un territorio morfologicamente complesso, quale è il Molise.
Forse è lui che dovrebbe fare un po’ di autocritica, considerando che i problemi del capoluogo di regione sono diversi, come ci viene rappresentato quotidianamente. Ad esempio, qualche giorno fa, mi sono confrontato con i Rappresentanti degli Studenti dell’Unimol, i quali lamentavano l’assenza di un piano di trasporti per gli studenti universitari, soprattutto per fare la spola da contrada Tappino al centro della città e viceversa. Per una città come Campobasso che, negli ultimi quattro anni, ha visto perdere oltre mille abitanti, è indispensabile incentivare la presenza degli studenti universitari e questo obiettivo si può raggiungere soltanto se si offrono i migliori servizi, lavorando in sinergia e sintonia con l’Università degli Studi del Molise, così come la Regione Molise sta facendo da quando ci siamo insediati.”
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