La CGIL e la UIL del Molise, in occasione dello sciopero dell’11 aprile, organizzano due presidi territoriali ai quali saranno presenti i diversi livelli confederali e categoriali delle strutture: un presidio si terrà davanti ai cancelli dell’ex Italcementi di Guardiaregia – a partire dalle 9.30 – dove chiaramente si proverà a dare un segno tangibile di vicinanza ai lavoratori che stanno vivendo momenti terribili legati alla tragedia della scorsa settimana. L’altro presidio si terrà nella zona industriale di Termoli – a partire dalle 10.30 – dove il futuro di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie è legato agli sviluppi di trattative politiche e sindacali che sono in corso con industrie come ACC (Stellantis), VIBAC, ALBASAN etc… L’appello lanciato dai due sindacalisti, Paolo De Socio (Cgil) e Tecla Boccardo (Uil), è quello di cogliere le ragioni dello sciopero per accendere riflettori di carattere nazionale su un territorio complicato come quello molisano, attraversato anche da vertenze infinite legate all’aria di crisi complessa e ai processi di transizione e trasformazione produttiva che interesseranno anche il nucleo industriale di Pozzilli.
Ma proprio la tragedia che si è consumata giovedì scorso presso lo stabilimento Heidelberg Materials (ex Italcementi) di Guardiaregia, conferma le ragioni dello sciopero che CGIL e UIL avevano programmato per il prossimo 11 aprile. “E’ inaccettabile – dichiarano Paolo De Socio e Tecla Boccardo, segretari generali della CGIL e della UIL del Molise – assistere quotidianamente a incidenti che si verificano sui luoghi di lavoro e che troppo spesso portano al decesso di lavoratori e lavoratrici, padri e madri di famiglia. In queste ore, insieme alle categorie della FILLEA e della FENEAL, stiamo provando a stare vicini alla famiglia del lavoratore deceduto, alle famiglie dei colleghi coinvolti e abbiamo dato la massima disponibilità per rispondere alle esigenze immediate dei lavoratori che continuano a operare in fabbrica in una condizione morale e psicologica comprensibilmente compromessa”.
La CGIL e la UIL, nelle scorse settimane, hanno proclamato lo sciopero per tutti i settori privati proprio per rilanciare la campagna basta morti sul lavoro e per chiedere una giusta riforma fiscale che passi attraverso un modello sociale diverso di fare impresa. I due segretari ribadiscono che “i lavoratori non possono essere considerati semplici numeri sacrificabili alla logica del profitto, ma c’è bisogno di cambiare l’agenda politica e il modello sociale e culturale che deve portare a ritenere prioritario, in tutte le agende politiche, aziendali e sindacali il tema della sicurezza sul lavoro”. Purtroppo le statistiche dicono che tanti incidenti accadono laddove il lavoro è precario e dove la povertà diffusa e la mancanza di opportunità ad ampio raggio costringono a lavorare in condizioni non sempre ottimali. Per queste ragioni c’è bisogno dell’affermazione di lavoro sicuro, stabile e dignitoso. “La CGIL e la UIL – concludono De Socio e Boccardo – invitano tutte le lavoratrici e i lavoratori ad aderire e a partecipare alle mobilitazioni dell’11 aprile e delle prossime settimane”