Il Consiglio Comunale di Campobasso ha approvato il “Regolamento comunale per il governo dei processi di localizzazione degli impianti per la telefonia mobile, telecomunicazioni, radiodiffusione sonora e televisiva”.
Il Regolamento, uno dei pochi (o forse l’unico) che dà attuazione a quanto disposto dalla Legge Regionale n. 20 del 10 agosto 2006, rientra tra gli obiettivi che l’Amministrazione comunale si era prefissata per dotare finalmente il Comune di Campobasso di un indispensabile documento pianificatorio, giunto a termine di un lungo ed articolato lavoro di programmazione messo in campo dalla Giunta e dal Consiglio, attraverso le Commissioni competenti, e realizzato grazie al sostanziale contributo dei tecnici comunali, ai quali va un doveroso ringraziamento.
Si è proceduto sviluppando uno studio preliminare molto accurato finalizzato a contemperare la legittima esigenza dei gestori di vedersi garantito un soddisfacente livello di radiocopertura del territorio antropizzato, contemperandola però con l’altrettanto legittima aspettativa della cittadinanza e dell’amministrazione comunale di vedere tutelato il diritto alla minimizzazione degli impatti sulla popolazione e sul paesaggio, come la legge in varie forme dispone.
Allo scopo di verificare i livelli di inquinamento elettromagnetico registrabili sul territorio in prossimità di luoghi sensibili (edifici scolastici, biblioteche, oratori, parchi giochi, ecc.) è stata effettuata, nell’autunno 2023, una campagna di rilievo dei campi elettromagnetici a radio frequenza, in corrispondenza dei luoghi ritenuti più “sensibili” o “prossimi agli impianti” sul territorio comunale.
Tale studio ha evidenziato come in nessuno dei siti monitorati si sia rilevata la presenza di campi elettromagnetici superiori ai limiti di legge, e come i campi rilevati si siano fortunatamente – fino ad oggi – quasi ovunque mantenuti al di sotto della tranquillizzante soglia di 1,5 volt/metro. Valori dunque in generale molto contenuti, che consentono di non doversi al momento preoccupare degli impatti sull’intera comunità.
Il dispositivo regolamentario del Piano si traduce in una cartografia di azzonamento del territorio, che viene suddiviso in 4 tipologie di aree, individuando zone “vietate”, zone “inopportune”, zone “idonee condizionate” e zone “idonee” senza condizioni.
In aggiunta sono stati individuati ulteriori 15 siti definiti “consigliati”, selezionati su proprietà pubbliche (o accessibili dal pubblico) all’interno di porzioni di territorio precedentemente classificate “idonee” e reputati dunque rappresentare il più efficace equilibrio tra le diverse esigenze in campo (radiocopertura e minimizzazione degli impatti), oltre ad una zona industriale, denominata “di attrazione” ai sensi di legge.
Per le installazioni che si trovano in posizione reputata vietata o inopportuna secondo i criteri adottati dalla pianificazione appena conclusa verrà consentita la sola ordinaria manutenzione, con divieto di ogni forma di sviluppo tecnologico o potenziamento, incentivandone viceversa i gestori alla delocalizzazione in ambiti più congrui e classificati idonei.
Verrà incentivata e perseguita in particolar modo la rimozione di tutti gli apparati presenti sul Castello di Monforte alla data di entrata in vigore del presente Regolamento, che contribuiscono a deturparne l’immagine di edificio storico e monumento simbolo cittadino.