CiBiMolisani, il consorzio di rete istituito per favorire l’integrazione tra aziende dell’eccellenza agroalimentare molisana, amplia la sua rete con l’ingresso della rinomata impresa artigianale de i “Fornai Ricci” da Montaquila. La tavola, quella dei cibi che solo la biodiversità molisana riesce a rendere unici, territorialmente identificativi, partecipativi all’idillio della succulenza, rende felici e unisce in termini di amicizia e collaborazione. CiBiMolisani, filosofia che ha reso interesse fuori la nostra regione garantendo azioni sinergiche con le regioni Marche, Campania, Abruzzo, Basilicata, ha caratterizzato un brand che nel suo contesto vede principi di pura cura del territorio e di scelte che non consentono l’utilizzo e la produzione di prodotti dall’anima celata dietro contesti non rappresentativi e fuori standard. Un disciplinare ben preciso, rigido e mai forviante, dai principi indispensabili per l’utilizzo del marchio. CibiMolisani, nasce da un’idea di pochi amici che del buon cibo fanno lo scopo primario della loro amicizia. La tavola aggrega, rafforza condivisioni e partecipazioni, consente conoscenza e favorisce sintesi e progettualità. Se la tavola, oltre a essere ben imbandita, è partecipata da cibi prelibati grazie alla lavorazione artigianale e rispetto dei valori dettati dall’impegno a favore della natura e della biodiversità, oggi purtroppo a rischio per l’assoluta negligenza, arrivismo e soprattutto dall’interesse economico, non può che dichiararsi fonte di benessere, reddito e restanza. I fattori ingenerati dalla farsa della transizione ecologica sempre più che mai energetica e speculativa (il Molise è a alto rischio poiché incombono sui territori pale eoliche e pannelli fotovoltaici a terra che determineranno la morte dell’agricoltura e della biodiversità), riducono al lumicino le speranze di un Molise a tradizione culturale, quello che molti ci invidiano e ne portano fuori dai confini le emozioni , le espressioni che esprime nel riempire i cuori di chi deve andar via, di chi è costretto a rifuggire in luoghi ameni o lontani dalle proprie aspirazioni di vita, di chi crede e spera in un ritorno che si fa sempre più chimera, sempre meno necessità di vita. La voglia di restare ancora è tanta, anche se c’è addirittura chi vanta pensieri secessionisti e di poca coerenza nel porsi censore della resilienza e fautore di morte della restanza, ma senza una giusta motivazione che dovrebbe scaturire da politiche serie, condivise, partecipative e solidaristiche, tutto potrebbe divenir vano e rifiorir l’inferno, non più spento delle lingue di fuoco ardenti dal divieto di attraversar il guado grazie alla navicella serica e tranquilla di un Caronte sempre più solo, sempre più in difficoltà nel remare verso lidi dettati dalla felicità di essere molisani. La famiglia di CiBiMolisani, guidata da Pasquale Felice e fondata da Dionisio Cofelice mugnaio, Pasqualino Fierro olivicoltore, Filindo Russo oste, Maurizio Varriano operatore culturale, Lino Rufo cantautore, oggi vede la sua rete aggiungere molte nuove maglie e tutte di assoluta eccellenza. Sottoscrittrice del patto sulla tutela e la promozione del tartufo e dei suoi luoghi in quel di Fermo con partner importanti quali la Fondazione piemontese di Alba, San Miniato e Pieve Torina in qualità di promotrice del progetto, la rete si espande e si consolida. La sua insalata idroponica, insieme alla pasta è già presente negli scaffali dei supermercati Conad – reparto eccellenze – della dorsale Adriatica. Il Molise è un atomo incandescente, come scriveva F.Jovine, non spegniamone il calore.
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