Nella mattinata di ieri la Guardia di Finanza di Campobasso – Nucleo Polizia Economica e Finanziaria, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Campobasso, ha dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo firmato dal gip del Tribunale del capoluogo di disponibilità finanziarie per un ammontare complessivo pari a 530mila euro nei confronti di una società di trasporto merci su strada operante nel territorio della provincia di Campobasso, in relazione all’ipotesi di reato per indebita compensazione di crediti inesistenti, in violazione dell’art. 10 quater del D.Lgs. 74/2000.
L’attività trae origine da accertamenti di natura fiscale eseguiti dalla Guardia di Finanza nell’ambito dei quali è emerso che l’impresa attraverso false ricostruzioni contabili aveva indebitamente beneficiato di crediti di imposta che l’ordinamento nazionale riconosceva per le attività di “ricerca e sviluppo” ai sensi dell’art. 3 del decreto legge 23 dicembre 2013 n. 145 e ss.ii.mm., utilizzandoli in luogo del pagamento delle imposte che sarebbe stato dovuto per gli anni 2020 e 2021.
Le successive investigazioni hanno consentito di appurare il difetto assoluto dei requisiti previsti, ai sensi della normativa e della prassi di riferimento. Nello specifico è stata riscontrata la sostanziale inesistenza dei crediti compensati in quanto riferiti sia ad obiettivi progettuali mai realizzati, sia a spese del tutto comuni non imputabili alla specifica agevolazione, certificate da documentazione contabile e tecnica connotata da numerose e ripetute irregolarità e incongruenze.
La società indicava infatti quali asseriti obiettivi dell’attività progettuale lo sviluppo di un particolare software autoprodotto, che non veniva realizzato, e il potenziamento del know-how aziendale, trattandosi in una comune acquisizione di un bene strumentale con mere modifiche funzionali all’ordinario svolgimento dell’oggetto sociale. Venivano inoltre imputati all’attività progettuale costi che in realtà erano stati sostenuti per il normale funzionamento dell’impresa.
In questo modo la società otteneva l’indebito vantaggio di non versare le imposte dovute, portando in compensazione i crediti fiscali che si era attribuita attraverso i detti artifici contabili.
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