“Il salario minimo, patti sociali e sostegno alla rete scuola/imprese locali sono sempre più una necessità ed una priorità per la nostra coalizione, un obiettivo importante da raggiungere”.
La candidata sindaca della coalizione progressista, Marialuisa Forte, commenta il Rapporto annuale Istat 2024: secondo il Rapporto, nel 2023, si è recuperato il livello del Pil del 2007, ma solo nel Nord del Paese; nonostante la crescita dell’occupazione, 4,2 milioni di potenziali lavoratori restano “inutilizzati” e sono, soprattutto, donne e giovani, residenti nel Mezzogiorno; il potere d’acquisto dei salari lordi è crollato del 4,5% negli ultimi 10 anni. A fronte di questo quadro, la candidata Sindaca della coalizione progressista rilancia le proposte programmatiche sulle politiche sociali e di promozione della rete scuola/imprese locali, per restituire soprattutto ai ragazzi ed alle ragazze campobassane la prospettiva di un futuro, fatto di lavoro ed indipendenza economica, nella nostra città.
“Due giovani su tre, anche in Molise, vivono con i genitori. Gli under 34 restano a casa perché la disoccupazione è alta e la precarietà occupazionale e salariale scoraggia la ricerca di una vita autonoma. A loro sono riservati la metà dei contratti a tempo determinato e buona parte dei part-time involontari.
Non è un caso – precisa Marialuisa Forte – che nel nostro programma, debitamente depositato nelle sue linee essenziali, abbiamo scelto di inserire il salario minimo per tutte le operatrici e per tutti gli operatori, che lavorano per lo svolgimento e l’esecuzione di servizi dati in appalto dal Comune: lavoratrici e lavoratori di ogni età non possono scendere sotto i nove euro lordi l’ora, per lo svolgimento di attività spesso molto delicate, e devono potere raggiungere uno stipendio di almeno mille euro al mese, precondizione per poter aspirare ad una vita dignitosa. La riattivazione dei patti sociali – aggiunge la candidata Sindaca – è un altro strumento che ci consentirà di non lasciare indietro nessuno: le persone e le famiglie, che non hanno un reddito, perché non sono in condizioni di lavorare, perché hanno difficoltà a ricollocarsi nel mondo del lavoro e non possono più beneficiare del reddito di cittadinanza, devono essere supportate economicamente , in cambio di un impegno sociale o civico per la città. La creazione di un hub della formazione e la connessione con il tessuto produttivo locale, fatto di tante realtà vivaci ed innovative, poi, contribuirà a ridurre quella fetta di popolazione giovane che è costretta a cercare altrove il lavoro. Le idee sono tante e tutte strutturate sulla base delle grandi e concrete potenzialità che offre il nostro territorio e che potranno essere messe a frutto anche grazie ai fondi europei”.
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