Martedì 7 maggio si è votato per eleggere i componenti del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Il CSPI è un organismo consultivo e di garanzia dell’unitarietà del sistema nazionale dell’istruzione, e consente ai rappresentanti eletti di essere interpellati e di esprimere pareri su proposte di legge e sulla normativa attinente all’istruzione.
I risultati, ufficializzati giovedì 23 maggio dalla commissione elettorale centrale dell’USR, confermano la FLC CGIL come il sindacato più rappresentativo nella scuola in Molise, dopo lo straordinario successo delle elezioni RSU del 2022, in cui la FLC CGIL aveva ottenuto quasi il 40% dei consensi.
I numeri: in termini assoluti, la lista CGIL Valore scuola ha ottenuto in regione 1.756 voti su 3.568 (il 49,2%), migliorando di ben 571 voti anche l’ottimo risultato conseguito al CSPI nel 2015. Seguono la UIL con 876 voti (il 24,6%), la CISL con 363 voti (10,2%), lo SNALS con 185 voti (5,1%), l’ANIEF con 174 voti (4,8%), la Gilda con 71 (1,9%) ed altri con il 4,3% totale dei voti. Spicca, in particolare, l’ottimo risultato di Fabrizia D’Urbano, segretaria della FLC Molise che ha collezionato ben 342 voti di preferenza, risultando la più votata tra tutti i profili e gli ordini in Molise.
“L’affermazione della FLC CGIL è il giusto riconoscimento dato a chi si batte, con coerenza e senza tentennamenti, per promuovere la cultura e la pratica della partecipazione democratica nelle scuole”, commenta il sindacato. “È un messaggio che serve a dare voce alla scuola reale, che si contrappone a quella dei “grandi esperti”, che generano pseudo riforme atte solo a burocratizzare il sistema. Questo risultato ci consegna una maggiore determinazione nel continuare a batterci insieme contro le scellerate politiche portate avanti dal Governo. Nei prossimi giorni, proseguiremo con maggior tenacia le iniziative di mobilitazione, a partire dalla partecipazione alla manifestazione di sabato 25 maggio Napoli contro l’autonomia differenziata e a tutela dei valori e di principi costituzionali e al sostegno ai quesiti referendari della CGIL contro il Jobs act e le leggi che precarizzano il lavoro e lo rendono insicuro. Non ci fermeremo”.