Il top del temporary management incontra i giganti della pasta: nella sede de La Molisana storie di nascite, difficoltà e grandi successi

Il successo di un’azienda passa per grandi idee, investimenti, sacrifici, passione, difficoltà, sbagli e costanza. Bisogna saper osservare e ascoltare, affidandosi alle persone giuste. E la figura di un manager, soprattutto in alcuni momenti di transizione, può davvero risultare decisiva. E’ la sintesi di quanto hanno spiegato i referenti di due grandi realtà imprenditoriali, la Contract Manager s.r.l., tra le aziende leader in Italia nel servizio innovativo del “temporary management”, lanciato nel 1989, e La Molisana spa, il pastificio campobassano rilevato dalla famiglia Ferro agli inizi del decennio scorso che in pochi anni ha rilanciato il marchio (oggi terzo in Italia, con una crescita del 30% medio annuo), portandolo a livelli straordinari. A Campobasso, presso la sede del pastificio, si è tenuto questa mattina l’annuale Forum “Incontriamo l’eccellenza del management in Italia”. La scelta del capoluogo molisano è dovuta al forte legame con l’ingegnere Nicola Baranello di Campobasso, top manager del Gruppo Fiat e storico Senior Manager di Contract Manager. Angelo Vergani, fondatore di Contract Manger s.r.l., ha raccontato come è nata l’idea e quali sono state le difficoltà di affermazione del nuovo servizio, oggi molto conosciuto e utilizzato da numerose imprese in Italia. In particolare l’intuizione di Vergani e dei suoi soci fu quella di fornire un concreto aiuto nella gestione di un importante cambiamento aziendale, analizzando il problema e trovando la soluzione, col supporto anche di professionisti competenti e tecnologia all’avanguardia. Obiettivo, quindi, della Contract è quello di risolvere problemi complessi e vuoti manageriali temporanei, mettendo anche manager a disposizione delle aziende che chiedono supporto alla srl. Grazie a passione, impegno e investimenti, la Contract ha aiutato centinaia di aziende, arrivando al top del settore di riferimento.

E’ seguito l’intervento dell’amministratore delegato de La Molisana, Giuseppe Ferro, che ha raccontato l’acquisizione, inizialmente complessa, del pastificio, che arrivava da due fallimenti. L’idea era quella di rilevare solo il mulino e invece, spiega Ferro, “ci siamo trovati a diventare concorrenti dei nostri iniziali clienti, con la conseguenza che il 50% di coloro con cui lavoravamo ci hanno messo alla porta”. Con la necessità di riacquistare visibilità, la famiglia Ferro ha iniziato a sostenere investimenti importanti e continui (dalla robotizzazione ai magazzini automatici), senza ottenere guadagni per i primi 4 anni: oggi in totale La Molisana ha investito 140 milioni di euro. I risultati (e che risultati!) sono arrivati dopo. Tantissime le novità apportate nel corso degli anni, dalla trafilatura a bronzo alla cura del packaging (primi ad utilizzare le confezioni in carta), dall’utilizzo del grano italiano (primi nel Paese) alla variazione dei tipi di pasta (si pensi allo spaghetto quadrato), fino alla decisione di puntare sull’integrale partendo da 0, arrivando ad essere oggi leader sulla pasta integrale tra i pastifici italiani. Tanti gli aneddoti, alcuni divertenti, raccontati da Ferro ai presenti, rendendo ancora più coinvolgente l’esposizione, come quello sulle farfalle rigate, uscite dalla produzione per caso a seguito di un utilizzo errato del rullo che hanno riscosso un grande successo, o quello sul rigacuore, lanciato solo come immagine per fare gli auguri di San Valentino ai clienti, che però si sono subito innamorati della forma, chiedendo di poterla “assaggiare” (“A quel punto abbiamo deciso di produrla davvero e siamo riusciti a creare una pasta che nell’incurvatura trattiene meglio la cottura e il sugo, rendendo il sapore ancora più tenace”). La grande novità annunciata: il pacco compostabile, frontiera in chiave green, che La Molisana presenterà in estate e lancerà nei prossimi mesi.

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