La decisione di ACC di sospendere il progetto della Gigafactory a Termoli solleva gravi preoccupazioni per l’occupazione locale e il futuro industriale del territorio. Sul tema, in una conferenza stampa tenuta in Consiglio regionale, i consiglieri regionali del M5S, Roberto Gravina, Andrea Greco e Angelo Primiani, hanno illustrato i dettagli dell’interrogazione sostenuta anche dalla deputata del Movimento 5 Stelle Emma Pavanelli al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
“Al Ministro – spiegano i consiglieri – chiediamo di considerare un piano di investimenti attraverso un contratto di sviluppo con ACC Italia, utilizzando le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), per sostenere l’investimento italiano in Molise. Ma non solo, perché anche la Regione dovrà fare la sua parte: in tal senso, depositeremo una mozione per chiedere il sostegno del presidente e dell’intera amministrazione regionale alle nostre proposte.
Bisogna assolutamente mantenere e sostenere l’investimento di ACC a Termoli, un progetto che prevede la riconversione dello stabilimento per la produzione di batterie per veicoli elettrici.
Il recente congelamento del progetto da parte di ACC a causa del rallentamento del mercato dei veicoli elettrici in Europa suscita infatti più di qualche preoccupazione.
Occorre quindi adottare subito due misure: varare un piano di investimenti attraverso un contratto di sviluppo con ACC Italia, utilizzando le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC). Questo permetterebbe di sostenere l’investimento in Molise, garantendo il futuro dello stabilimento Stellantis di Termoli e preservando i livelli occupazionali, cruciali per l’economia regionale. Ma anche valutare l’intervento pubblico dello Stato nel capitale di ACC tramite un aumento di capitale ad opera di Cassa Depositi e Prestiti o la concessione di uno specifico finanziamento, seguendo l’esempio della Francia. Questo sarebbe strategico per lo sviluppo industriale del settore delle batterie e per assicurare l’indipendenza della filiera europea dalle aziende asiatiche.
Sono tante le domande che meritano risposte certe e in tempi brevi. Non è chiaro, ad esempio, cosa accadrà a quei lavoratori che sono stati mandati in Francia per formarsi sulla produzione di batterie e che a loro volta dovrebbero formare altri dipendenti in Molise, così come purtroppo oggi non è chiaro quale sia il futuro dello stabilimento.
In questo scenario, la Regione non può restare ferma a guardare. Innanzitutto, bisogna fare fronte comune nel sostenere questo investimento strategico per il futuro industriale e occupazionale del territorio. Ma bisogna fare chiarezza sull’utilizzo dei fondi FSC, senza dimenticare che esiste anche una nostra proposta di legge per l’istituzione di un distretto dell’innovazione tecnologica che mira a creare in Molise un polo del digitale nell’ottica di creare una vera filiera di cui ovviamente fa parte anche il settore dell’automotive.
È ora che il Consiglio regionale torni a occuparsi di temi, visto che è trascorso ormai un anno dall’inizio della legislatura senza che dalla maggioranza targata Roberti sia stato affrontato e risolto un solo problema con cui i molisani fanno i conti quotidianamente.”
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