I cittadini di Campobasso e di diversi altri comuni della regione si trovano ancora, a distanza di quasi due mesi, privi delle necessarie risposte sull’interruzione del flusso idrico che si è verificato lo scorso 11 maggio. Infatti, durante l’ultima seduta del Consiglio regionale, tenutasi mercoledì 3 luglio, la risposta all’interrogazione urgente presentata nei mesi scorsi dal consigliere del MoVimento 5 Stelle, Roberto Gravina e firmata anche dai colleghi Primiani (M5S), Greco (M5S) e Salvatore (PD), è stata ulteriormente rinviata a data da destinarsi. L’assessore della Giunta regionale deputato a rispondere si è assentato poco prima, impedendo così ogni chiarimento richiesto.
Gravina ha espresso il proprio rammarico per la mancanza di risposte tempestive e concrete sulla vicenda, sottolineando l’importanza della trasparenza e della responsabilità verso i cittadini.
«La nostra richiesta di chiarimenti, avanzata quasi due mesi fa, era stata finalmente inserita nell’ordine del giorno del Consiglio regionale solo per essere spostata nuovamente. Questa procrastinazione è un’ulteriore atto di disattenzione che la Giunta regionale ha voluto riservare agli abitanti di Campobasso e degli altri comuni della regione che hanno vissuto disagi enormi a causa della improvvisa mancanza d’acqua di quell’11 maggio», ha dichiarato Gravina che ha evidenziato come Molise Acque, per tutto questo tempo, non sia riuscita a fornire risposte soddisfacenti sul mancato preavviso della riduzione del flusso idrico, che poi ha provocato una vera e propria interruzione in alcune zone di Campobasso e di numerosi altri comuni.
«L’interrogazione richiedeva, oltre a chiarimenti sull’evento dell’11 maggio, informazioni sulla situazione debitoria di Molise Acque e sulla gestione complessiva dell’azienda. È fondamentale capire come Molise Acque intenda affrontare i propri rapporti, non solo nei confronti della Grim, ma anche verso altre entità», ha aggiunto Gravina.
Il consigliere del MoVimento 5 Stelle ha criticato la scelta da parte della Giunta regionale di rinviare ulteriormente l’accertamento delle responsabilità, sottolineando come ciò non faccia che aumentare i dubbi sulla credibilità delle azioni messe in atto da Molise Acque, allorquando scelse di ridurre il flusso idrico nel capoluogo di regione senza preavviso verso i cittadini ovvero senza informarmazioni sul giorno, l’ora e soprattutto le zone interessate.
«Ricordo che la stessa Grim, in una nota stampa, ha accusato Molise Acque di aver ridotto unilateralmente l’apporto d’acqua al serbatoio Cese Basso, senza comunicazioni preventive né a Grim Scarl né ai cittadini di Campobasso, violando le procedure necessarie per garantire il rifornimento idrico».
La decisione di chiudere la rete idrica, criticata dalla GRIM per i tempi e priva di risparmi energetici, venne attuata, a detta della stessa GRIM, senza adeguate valutazioni tecniche, aumentando il rischio di rotture nella rete e potenzialmente compromettendo la potabilità dell’acqua.
«È oramai oltremodo necessario e urgente che la Giunta regionale e Molise Acque chiariscano in Consiglio, quanto prima, le responsabilità e le dinamiche di quanto accaduto, per ripristinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e garantire che episodi del genere non si ripetano», ha concluso Gravina.