“Non sarei voluto intervenire sulle accuse mosse nei miei confronti dal sottosegretario alla Regione Molise Vincenzo Niro, consigliere regionale da più di 20 anni. Mi trovo tuttavia costretto a farlo”.
E’ la replica di Antonio Madonna, consigliere comunale di Campobasso eletto col centrodestra e passato al gruppo costituito con Giovanni Varra “Campobasso Viva”. Niro ha definito i due traditori, invitandoli a dimettersi, per la scelta di presentarsi al primo Consiglio comunale – al contrario del resto del centrodestra – e di offrire il loro appoggio alla coalizione della sindaca Forte al fine di garantire la maggioranza e la governabilità.
“Non sono un politico di professione, bensì un piccolo imprenditore e vivo solo del mio lavoro. In un’epoca in cui i leoni da tastiera non consentono di spiegare le tue ragioni, diventa difficile vincere l’eco mediatica e rendere giustizia a una scelta politica. Sono stato eletto grazie a persone che hanno riposto in me la loro fiducia, scrivendo il mio nome sulla scheda elettorale. Non ho estorto consensi e non ho comprato voti. La scelta che ho fatto non è dettata da interessi personali: non ho chiesto, né voluto, né avuto nulla. Sono un uomo libero. E ciò potrebbe apparire strano a chi è maestro riconosciuto di posizionamenti politici dettati solo da opportunismo. Io sono un semplice cittadino, poi eletto consigliere nel comune in cui vive, che non ha accettato di essere trattato come un burattino. Tutto qui. Lo ribadisco: sono un uomo libero. Il centrodestra, formato da molte persone per bene ma anche da discutibili personaggi che da decenni hanno come unico obiettivo il proprio tornaconto personale, non ha voluto, nonostante il risultato elettorale, offrire una chiara proposta di responsabilità al centrosinistra, per consentire alla nostra città di avere un governo stabile e duraturo. Da questo deriva la mia volontà: dare un orizzonte di governabilità alla città, all’altezza delle emergenze che stiamo vivendo. Il gruppo consiliare di cui faccio parte, “Campobasso viva”, si pone come strumento per realizzare alcuni punti programmatici condivisi, tra i quali:
• adeguamento dei servizi cimiteriali e revisione del regolamento afferente;
• promozione dello sport in città, come elemento di prevenzione e promozione del benessere psico-fisico;
• programmazione di manifestazioni di carattere artistico, musicale, culturale ed enogastronomico;
• valorizzazione del centro storico e delle contrade cittadine;
• promozione delle tradizioni e dei riti cittadini (Corpus Domini, riti della Pasqua, Infiorata, festività del Santo Patrono, rievocazione storica dei Crociati e Trinitari);
• attenzione prioritaria all’edilizia scolastica;
• infopoint comunale per offrire servizi di consulenza e orientamento ai giovani in cerca di occupazione.
Come già detto e continuo a dire non sono un politico di professione. Sicuramente ho fatto e farò ancora errori, ma mi impegnerò al massimo per dare risposte ai campobassani, stanchi dei soliti volti noti che si sono arricchiti grazie alla politica. Tra cinque anni mi sottoporrò al giudizio dei cittadini elettori, gli unici ai quali devo davvero qualcosa. E il tempo sarà un buon giudice. Più di tanti piccoli uomini con la sindrome di Napoleone che ho conosciuto in questo seppur breve percorso.”