Udc, Di Pietro contro i “saltatori della quaglia”. Ma critica anche il centrodestra: “Le liste non si fanno solo con chi porta voti”

Il segretario regionale: "Bisogna soffermarsi sulle doti morali dei potenziali candidati, più affini al partito"

Teresio Di Pietro, segretario regionale dell’Udc, interviene sulle vicende che hanno seguito l’insediamento del Consiglio comunale di Campobasso e in particolare sul passaggio di due consiglieri di centrodestra a sostegno della coalizione civico-progressista che appoggia la sindaca Forte. Di Pietro, criticando le scelte di Varra e Madonna, bacchetta tuttavia il centrodestra, responsabile probabilmente di essersi concentrati durante la composizione delle liste di puntare più su candidati che potessero portare voti invece che sulle qualità degli aspiranti consiglieri che incarnassero e si avvicinassero maggiormente ai partiti e movimenti di riferimento.
“In questi giorni di caldo torrido, anche la politica locale ha raggiunto temperature bollenti”, afferma Di Pietro. “In queste ultime ore, si è registrato un aumento dell’inciviltà politica, con protagonisti, che il lessico comune definisce “saltatori della quaglia” e ahimè quanti ne ho incontrati nel mio percorso politico, che non è certo iniziato ieri. Come segretario regionale di un partito storico, ho taciuto, mordendomi spesso la lingua, osservando e ascoltando azioni e richieste populistiche e opportunistiche. Oggi, però, esco dal silenzio e mi rendo conto, che lo spazio comunicativo è ridotto a poche voci. Nessuna, se non pochissime battute, di altrettanto pochi esponenti regionali, hanno apostrofato condotte prive di buonsenso alle quali i cittadini purtroppo assistono con conseguenze deterrenti per la politica. Come Udc sono orgoglioso di non aver mai oltrepassato il limite e non aver mai varcato la soglia della scorrettezza. Il partito non ha mai messo in campo comportamenti scorretti, nonostante avesse subito sgambetti e scippi dell’ultima ora. Chi credeva fossimo la cenerentola di turno, chi credeva di poterci azzerare con i soliti trucchetti, ha potuto rendersi conto di aver contribuito, invece, a rafforzare lo scudo crociato.
L’Udc è l’unione dei valori più alti della vita, è mettere l’essere umano al centro, è l’unione di idee e progetti. L’Udc non ama le passerelle e le vetrine per fare propaganda, quelle le lasciamo a chi persegue la forma e non la sostanza. Come Udc non ci siamo mai barricati dietro pretese e mai abbiamo fatto mancare il supporto alla coalizione. Sono orgoglioso che il nostro rappresentante in consiglio comunale a Campobasso, Giovanni di Giorgio e Michele Cocomazzi a Termoli condividono ogni pensiero e iniziativa politica con il partito e con il nostro segretario nazionale, l’on. Lorenzo Cesa. Questo significa gioco di squadra, prima, durante e dopo. Sono profondamente felice che molti vorrebbero avviare o continuare un percorso politico con l’Udc, le porte sono aperte a tutti, ma con la consapevolezza del rispetto dei ruoli e di chi lavora dietro le quinte e chi ha messo anima e corpo e anche la faccia nel progetto politico targato Unione di centro.
In conclusione, mi preme condividere una riflessione, che faccio ad alta voce a me stesso, ma che spero possa trovare consenso anche tra gli addetti ai lavori: durante le fasi di una tornata elettorale, per la composizione delle liste si va letteralmente a caccia di chi potrebbe avere più voti, senza soffermarsi, invece, sulle doti morali di un potenziale candidato, magari più affine al partito. Fa più gola chi ha un corredo politico fatto di centinaia se non di migliaia di consensi, ma questo purtroppo ci porta verso la crisi della politica e alla morte dei partiti. Prima viriamo fuori da questa visione distorta, prima restituiamo ai cittadini concretezza, risultati e soluzioni ai tanti problemi.”

Exit mobile version