No all’autonomia differenziata, Molise quinta regione per firme raccolte. L’ex rettore Palmieri portavoce del coordinamento

Continua la mobilitazione del coordinamento molisano “Sì all’Italia, No all’Autonomia Differenziata”, un vasto movimento che vede insieme oltre 40 associazioni, sindacati e partiti politici organizzati contro una riforma altamente pericolosa per l’unità nazionale e dannosa per il tessuto sociale ed economico del Paese. Ieri, 5 agosto, il coordinamento ha fatto tappa a San Giacomo degli Schiavoni, comune sotto la guida del senatore di Fratelli d’Italia Costanzo Della Porta, “tra i relatori della riforma secessionista firmata dal leghista Calderoli”, ricorda il coordinamento.
Il pomeriggio è stato dedicato all’informazione, alla condivisione e alla raccolta delle firme necessarie per il referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata. Durante l’evento è stato annunciato che Gianmaria Palmieri, ex Rettore dell’Università degli Studi del Molise, sarà il portavoce del coordinamento. La sua nomina è stata accolta con entusiasmo, visto il suo impegno passato dato nel campo progressista e la sua esperienza di studioso e giurista nel mondo accademico.
I partecipanti hanno espresso forti preoccupazioni riguardo le conseguenze della riforma. In particolare, il pericolo, reale, che amplifichi le disuguaglianze tra le regioni più ricche e quelle più povere, creando divisioni ancora più profonde all’interno del Paese. “Il Molise, già afflitto da gravi e atavici problemi economici e sociali, potrebbe subire un ulteriore peggioramento della situazione con la frammentazione delle competenze e delle risorse, minando alla base i diritti fondamentali dei sui abitati”, spiega il coordinamento. “Perché la riforma Calderoli definirà per legge il quadro di un’Italia a diverse velocità, con standard di vita e servizi pubblici disomogenei tra le varie regioni, soprattutto per quelle del Sud e per il Molise in particolare.
La riforma è infatti il risultato di un patto scellerato all’interno della filiera istituzionale di centrodestra, basato su un baratto politico tra autonomia differenziata, premierato e riforma della giustizia. In risposta, il Comitato ha ribadito la sua determinazione a difendere strenuamente la filiera costituzionale e i principi fondamentali dello stato di diritto. Una difesa essenziale per mantenere l’unità e l’uguaglianza tra le diverse regioni italiane.
La risposta popolare alla mobilitazione è stata impressionante. In pochi giorni, è stata superata abbondantemente la soglia delle 500.000 firme necessarie per indire il referendum nella prossima primavera. Il Molise ha mostrato un coinvolgimento significativo, risultando la quinta regione in Italia per numero di firme raccolte in proporzione alla popolazione residente.
Un momento particolarmente toccante dell’evento è stato il ricordo del partigiano molisano Michele Montagano, un simbolo di libertà e democrazia. Il suo esempio di amore per la Patria continua a ispirare il Comitato molisano nella sua lotta contro l’autonomia differenziata. La memoria di Montagano rappresenta un faro di speranza e determinazione, guidando le azioni del Comitato in difesa dell’unità nazionale.
La mobilitazione proseguirà nei prossimi giorni su tutto il territorio regionale, con una serie di eventi e incontri volti a sensibilizzare ulteriormente la popolazione. L’obiettivo è mantenere alta l’attenzione su questa importante battaglia e assicurarsi che la voce dei cittadini venga ascoltata nelle sedi istituzionali. L’impegno del coordinamento molisano è chiaro: difendere l’unità e l’uguaglianza del Paese contro qualsiasi tentativo di frammentazione.”

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