Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Roberto Gravina, lo scorso 10 settembre ha depositato un’interrogazione a risposta orale indirizzata al Presidente della Regione Molise per fare chiarezza sulla recente nomina dei componenti del nuovo Consiglio di amministrazione della Finmolise S.p.A., avvenuta tramite la Delibera di Giunta regionale n. 430 del 5 settembre 2024.
Gravina ha chiesto al Presidente se la Giunta abbia verificato con attenzione i requisiti di professionalità, competenza e onorabilità richiesti dalla normativa vigente per le nomine, indipendentemente da eventuali legami politici o personali. In particolare, ha sollecitato un riscontro circa la rispondenza alle norme previste dal “Regolamento in materia di requisiti e criteri di idoneità allo svolgimento dell’incarico degli esponenti aziendali delle banche, degli intermediari finanziari, dei confidi, degli istituti di moneta elettronica, degli istituti di pagamento e dei sistemi di garanzia dei depositanti” di cui al Decreto Ministeriale n. 169 del 23 novembre 2020, richiamato nella stessa delibera.
«Finmolise è la finanziaria della Regione Molise, assimilabile a una banca, e quindi sottoposta alle rigide regolamentazioni previste per gli istituti bancari italiani e alla vigilanza della Banca d’Italia», ha spiegato Gravina, sottolineando come per questo motivo il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 2020, che stabilisce i criteri di idoneità per gli amministratori delle banche e degli intermediari finanziari, si applichi anche alla Finmolise, che è obbligata a rispettarne le prescrizioni. «La Giunta regionale, con la Delibera del 5 settembre, ha il dovere di garantire che i nominati siano all’altezza del compito, al di là di qualsiasi appartenenza politica o amicale».
L’interrogazione punta a verificare se i membri nominati – Bartolomeo Antonacci, Sandra Palombo e Pierluigi Lepore – siano effettivamente in possesso dei requisiti richiesti dalla legge o se, al contrario, la Giunta regionale abbia favorito nomine basate esclusivamente su logiche di appartenenza politica o amicale.
«Non possiamo accettare che prevalga ancora una volta una politica di favori e appartenenze. La gestione di una banca regionale come la Finmolise richiede serietà e competenze specifiche. Se i nominati non rispettano i requisiti previsti dal Decreto Ministeriale, il Presidente e la Giunta devono assumersi le proprie responsabilità e chiarire come intendono procedere», ha concluso Gravina, auspicando massima trasparenza nelle scelte amministrative della Regione.
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