Passione vintage e abilità camaleontica, Serena Verdone conquista per la terza volta il red carpet di Venezia

Per la terza volta – la seconda consecutiva – Serena Verdone è stata una gradevole combinazione di colori e raffinatezza sulla pedana d’ingresso della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, giunta all’81esima edizione.
La fotomodella di origini molisane ha indossato un bellissimo abito di seta nero con fantasia floreale, impreziosito da pietra Swarovsky stile anni ’50, a cura della Maison Lombardi Haute Couture. La parola d’ordine dello stilista Josè Lombardi infatti è utilizzare materiali di prima scelta. Ovviamente, considerando la modella che lo avrebbe valorizzato, tutto è stato pensato in stile vintage, da sempre incarnato da Serena che ne ha fatto un suo biglietto da visita.
Il tocco in più di classe ha riguardato la veletta, un accessorio che la stessa Serena considera “di grande fascino per l’alone di mistero che crea attorno alla donna che l’indossa”. Già nel XIX secolo e nel periodo della Belle Epoque, la veletta era considerata un simbolo di raffinatezza, di gioco altamente seduttivo, sofisticato e sensuale. Infatti, il velare e il lasciare intravedere gli occhi delle signore costituiva per l’uomo un richiamo irresistibile.
“Indossare abiti vintage è per me un modo di essere, un mezzo per esprimere la propria personalità, in un contesto di omologazione”, ci spiega Serena. “Resto ogni volta affascinata dagli abiti di altri tempi perché mi permettono di viaggiare nel passato e di distinguermi”.
La passerella sul red carpet di Venezia sotto i riflettori e i flash dei fotografi è stato solo il momento clou di una serata speciale. Serena ha preso parte alla presentazione di “Horizon – An American Saga” di Kevin Kostner. Un film in cui “sono le storie a rappresentare l’intero linguaggio, attraverso i piccoli dettagli, e la donna è la protagonista indiscussa”, il suo commento.

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