Il consigliere regionale Massimo Romano (Costruire Democrazia) ha presentato un’interrogazione urgente, con risposta orale, al presidente della Regione e all’assessore al bilancio per verificare la fondatezza delle notizie circa l’ulteriore aumento delle aliquote fiscali regionali Irap e Irpef di ulteriori, rispettivamente, 0,15 e 0,30 punti percentuali.
“Dal sito del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze, risulta che alla data del 12 settembre 2024 l’aliquota regionale Irpef è lievitata, rispetto a maggio dello stesso anno, di 0,30 punti: dunque per lo scaglione minimo dal 1,73 al 2,03, dal 1,93 al 2,23 e dal 3,33 al 3,63. Per tale ragione, ho immediatamente presentato un’interrogazione al presidente della Regione e all’assessore al bilancio per comprendere cosa stia accadendo. E’ una follia assistere ad un ulteriore aumento della pressione fiscale regionale”.
“Le ipotesi sono due: o è stato varato un aumento delle aliquote fiscali regionali, ulteriore rispetto a quello già disposto con la legge regionale 5/2023, oppure si tratta delle maggiorazione scaturente dall’esito negativo del risultato di gestione 2023 della sanità, ossia si sono verificate le condizioni per l’applicazione degli automatismi fiscali previsti dalla legislazione vigente, vale a dire l’ulteriore incremento delle aliquote fiscali di IRAP e addizionale regionale all’IRPEF per l’anno d’imposta in corso, nelle misure rispettivamente dello 0,15 e 0,30 punti, oltre che il divieto di effettuare spese non obbligatorie da parte del bilancio regionale fino al 31/12/2025, ai sensi dell’art. 1, co. 174, della legge 311/2004 e dell’art. 2, co. 86, della legge 191/2009. Se così fosse, saremmo di fronte ad un ennesimo fallimento della politica sanitaria regionale In entrambi i casi è totalmente inaccettabile continuare a subire passivamente”: così Massimo Romano, consigliere regionale di Costruire Democrazia.
“Al fine di fare piena luce sulle politiche fiscali, ho rivolto al Governo regionale un’interrogazione urgente volta a spiegare le tabelle che sono apparse sul sito del Mef, nonché a chiarire, nell’ipotesi di risultato di gestione negativo per il 2023, le intenzioni della Giunta circa la quantificazione del disavanzo sanitario, come noto stimato in oltre 560 milioni con delibera di giunta 336/2023 e rispetto al quale lo stesso Roberti aveva più volte preannunciato una due diligence per verificare la correttezza dei conteggi ministeriale. Mentre da allora non si è saputo assolutamente più nulla, apprendiamo dal sito ministeriale dell’ulteriore aumento delle tasse: è indispensabile, allora, fare piena luce sulla situazione e sulle intenzioni della Giunta.
In attesa del Decreto Molise, ormai disperso, che facciamo? Continuiamo a restare in religioso ed ossequioso silenzio nei confronti del Governo Meloni e quindi ad accettare supinamente il perdurante commissariamento della sanità con annesso regalo dell’aumento delle tasse?”
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