In apertura della seduta del Consiglio regionale di questa mattina il presidente Quintino Pallante ha voluto ricordare l’ex consigliere Michelangelo Bonomolo scomparso in queste ore. Queste le sue dichiarazioni:
“Colleghi, come sapete in queste ore è venuto a mancare Michelangelo Bonomolo.
Consigliere regionale dal 2006 al 2011, Bonomolo, dopo una vita professionale passata nel mondo della sanità che lo ha portato a ricoprire ruoli apicali nell’azienda sanitaria, è stato componete della Quarta Commissione permanente.
Gentile nei modi, profondo nei giudizi e attento nelle valutazioni, Bonomolo ha saputo dar voce alle istanze di una consistente parte dell’elettorato che in lui ha visto un rappresentante attento, operativo e competente. Un agire leale e sincero che gli è valso il rispetto sia dei suoi amici politici e che dei sui avversari.
Nel rivolgere le più sentite condoglianze a nome di ogni componete di questa Assise legislativa alla famiglia dell’ex collega, chiedo all’Aula di rispettare in suo onore un minuto di silenzio”.
A cento anni dalla nascita, Pallante ha inoltre ricordato la figura dell’ex presidente della Regione Giustino D’Uva.
Questo il testo integrale del suo intervento in aula:
“Cari colleghi, come noto, quest’anno ricorrono cento anni dalla nascita di Giustino D’Uva.
Consigliere comunale della sua città, Isernia, Consigliere e assessore della Provincia di Campobasso, quindi componente del primo Consiglio regionale e per due volte Presidente della Giunta, incarico che ha mantenuto fino alla sua scomparsa avvenuta nel 1984.
Segretario provinciale e poi regionale della Democrazia Cristina, D’Uva è stato senza dubbio un protagonista della vita istituzionale e politica del Molise.
Intelligente nelle riflessioni, acuto nelle analisi e in grado leggere e comprendere i vari fenomeni che sono alla base dell’evoluzione della società, Giustino D’Uva è stato capace di coinvolgere su progetti ed iniziative sia i diversi strati della popolazione che ha rappresentato e governato sia i compagni di partito o gli avversari politici.
Con un’espressione forse un po’ troppo abusata, D’Uva si può definire a giusta ragione un “Politico di Razza, che ha sicuramente dato un contributo sostanziale per fare dell’autonomia regionale uno strumento di crescita e di sviluppo dell’intero Molise e dei suoi 136 comuni.
Grazie anche alle sue scelte ed alle programmazioni di cui è stato ideatore o sostenitore, il Molise, nei decenni che lo hanno visto influente interlocutore della sua vita politica ed istituzionale, si è indubbiamente evoluto. Un’evoluzione costante di un territorio e delle sue molteplici specificità che gli ha consentito di passare da una delle regioni più povere d’Italia, così come lo fotografava il censimento e le analisi economiche e sociali del 1961, ad una realtà, pur con le sue diverse problematiche che sconta in questi anni, dinamica e capace di regge il passo con altre aree del paese che vantano assetti socio-economici ben più strutturati e di lunga tradizione.
Al di là delle naturali differenze ideologiche che caratterizzano i diversi gruppi che occupano questi scranni, sono certo che D’Uva possa essere un buon esempio sia per chi oggi si impegna, con diverse responsabilità in politica e nelle istituzioni e sia, soprattutto, per i giovani che lo faranno domani. I buoni esempi sono il lascito più importante che una generazione può fare a quella successiva, e di buoni esempi Giustino D’Uva ne ha dati molti, meritando il nostro ricordo e la nostra gratitudine.”