Questioni legate all’acqua: quella volta che i giornalisti si arrabbiarono. Correva l’anno 1949 e presso il Municipio di Campobasso, il 14 marzo, si era tenuta una riunione per l’Acquedotto Molisano. Una di quelle sedute cui oggigiorno vengono talvolta attribuiti i nomi più vari e disparati: tavolo di lavoro, incontro di analisi strategica, briefing operativo e via di questo passo. Fatto sta, che i giornalisti non furono invitati. E ne scaturì un piccolo terremoto. Prima di delineare gli effetti ed i contorni della connessa “magnitudo”, facciamo qualche passo indietro. Giornalisti e associazionismo nel passato. Negli anni Trenta del Secolo scorso troviamo tracce certe alla via XX Settembre nr. 41 di Campobasso (odierna via Marconi) presso la Confederazione Fascista dei Professionisti e degli Artisti, al cui interno era attiva una Sezione denominata “Sindacato Giornalisti”. Nel dopoguerra, l’Associazione Molisana della Stampa, aveva costituito un Comitato Provvisorio sul finire del mese di agosto 1948. Non disponeva in quel momento di una sede, ed il Direttivo annoverava 11 componenti: 4 direttori di Testata (Delli Venneri, Massarella, Rocco e Todisco), 2 pubblicisti (D’Acunto e Tatta), 4 corrispondenti (Mucci, Spina, Vigliardi, Padre Cristofaro del Convento dei Cappuccini) ed un cronista sportivo (D’Anchise). Alcuni mesi più tardi, nel febbraio 1949, ecco tracciata la puntuale definizione delle cariche. Al timone, in qualità di Presidente, troviamo Vincenzo Ludovico Fraticelli; Vice Presidenti erano Sabino D’Acunto, Franco Sciarretta e Venanzio Vigliardi. Segretario, Guido Massarelli. Fu evidenziato a verbale che «L’Associazione è apartitica …» inquadrandosi come un gruppo «… di uomini a servizio del Molise …». L’ Organismo si proponeva di interagire con Enti ed Istituzioni, per la risoluzione delle problematiche più urgenti e scottanti che in quel particolare momento storico affliggevano il territorio. E le questioni non erano poche: problema idrico, autonomia regionale, turismo, sinistrati, porto di Termoli, comunicazioni, alimentazione ed edilizia scolastica, giusto per citarne qualcuna. Le diverse materie erano state quindi suddivise in apposite “sezioni” ed assegnate ad altrettanti membri della compagine direttiva. Proprio per questo, non mancavano inchieste ed approfondimenti specifici, costantemente dedicati ad ogni singola tematica. In quel 14 marzo 1949, ai giornalisti non fu concessa la possibilità di raccontare all’opinione pubblica una “nuova puntata” relativa al problema idrico. «… Se coltivassimo il piacere del giallo – si replicò in cronaca – dovremmo sospettare che alla riunione non siamo stati invitati magari perché qualcuno ha voluto tentare di sfuggire al controllo della Stampa …». L’Associazione scese in campo a muso duro, approvando (il 21 marzo) un Ordine del giorno nel quale protestava « … vivamente per tale ingiustificabile esclusione, che è possibile considerare solo nel quadro della costante ed offensiva indifferenza, di cui Autorità ed Enti circondano l’Associazione della Stampa … ». Il giorno dopo, Fraticelli spedì prontamente al Prefetto Diana l’intero Ordine del giorno (lettera protocollo nr. 3 in data 22.03.1949, su carta intestata dell’Associazione Stampa Molise), richiamando l’attenzione «… su tale inconcepibile stato di cose, augurandosi che autorevolmente intervenga ad eliminarlo». Diana già qualche settimana prima, sul finire del febbraio 1949, aveva indirizzato una garbata ma ferma ramanzina a tutte le Autorità Provinciali, affinché mai fossero trascurati gli inviti alla Stampa in occasione di manifestazioni, convegni ed eventi in genere. La lettera, protocollo numero 807 del 22.02.1949, si chiudeva chiedendo addirittura un cenno di “assicurazione” circa le disposizioni impartite. Ed avevano assicurato un po’ tutti: dall’Associazione Industriali al Consorzio Agrario, fino al Comune di Campobasso, all’Ispettorato delle Foreste ed altri ancora. Incrociando i dati rilevabili presso più fonti custodite presso l’Archivio di Stato di Campobasso e concernenti l’argomento “Stampa” (tra le principali: Inv. 7, B. 77, fasc. 1545 – Pref. Gab. III, B. 202, fasc. 1338 – Inv. 7, B. 143, fasc. 2011, Raccolta Marconigrammi) non si rileva traccia di ulteriori ramanzine elaborate dal Prefetto Diana per il mancato invito del 14 marzo 1949, relativo ad una riunione sul problema idrico. E ciò è comprensibile, perché una sfilza di rimproveri ed esortazioni, a distanza tanto ravvicinata, non avrebbe giovato ai buoni rapporti fra Enti ed Istituzioni sul territorio. Ma l’Associazione della Stampa molisana era comunque rimasta vigile e determinata a tutela delle proprie prerogative. Storie di problemi antichi, quale quello idrico, nei quali ritroviamo profili attuali e moderni; storie di Giornalisti sempre sul pezzo.
Antonio Lanza
Immagini: da nr. 01 a nr. 04, stralci stampa ripresi da “Momento Sera”, periodo febbraio-marzo 1949 – immagine nr. 05: “IL MESSAGGERO”, 14 luglio 1949