Primo: redigere un piano strutturale di investimenti per ammodernare la rete idrica. Secondo: semplificare la governance per tornare a programmare ed evitare le emergenze.
Resta questa per il Movimento 5 Stelle la doppia soluzione per riconsegnare al Molise un sistema idrico adeguato al fabbisogno di ogni angolo della regione.
“Programmazione e semplificazione, dunque, due concetti intatti nella loro importanza anche oggi, nonostante la bocciatura arrivata dal centrodestra”, commentano i pentastellati.
“La maggioranza ha infatti respinto le nostre proposte, ma non ha prodotto dati sul presente, né idee per il futuro.
Il settore idrico è pilastro fondamentale dello sviluppo socio-economico di qualsiasi territorio e l’acqua sarà sempre più un tema cruciale sotto il profilo ambientale ed energetico, quindi sociale. La gestione sostenibile delle risorse idriche è quindi una priorità. Lo abbiamo ribadito nel corso della seduta monotematica di Consiglio regionale convocata su nostra richiesta con l’obiettivo di affrontare una volta per tutte le difficoltà delle troppe comunità che sempre più spesso non hanno accesso all’acqua.
La crisi climatica sta senza dubbio aggravando una situazione già difficile, ma le continue sospensioni del servizio idrico sono dovute anche al problema più grande di cui soffre il Molise: l’assenza di programmazione.
Sebbene il sistema idrico integrato sia stato introdotto per garantire una governance più efficiente, infatti, i molisani subiscono gli effetti di mancati interventi strutturali sulla rete, oltre che dei problemi gestionali tra i vari player del settore.
Parliamo di gravi inefficienze che, ad oggi, si traducono nella dispersione media di 53 litri di acqua su 100, a causa di una rete obsoleta da sostituire: un paradosso, in una regione ricca di sorgenti come il Molise. E nonostante gli investimenti del Pnrr previsti, gli interventi sono insufficienti a risolvere il problema delle dispersioni idriche, soprattutto se pensiamo che per risanare le perdite al momento si stanzia un decimo delle risorse necessarie. Ecco perché una soluzione per noi passa per l’utilizzo di parte del Fondo di Sviluppo e Coesione, attraverso un Accordo di programma quadro per intervenire sulle reti idriche.
C’è poi la situazione finanziaria di Molise Acque che pur vantando crediti nei confronti di diversi comuni, ha maturato oltre 40 milioni di euro di debiti nei confronti dei fornitori energetici, un aspetto che mette a rischio l’intera tenuta del servizio, senza una precisa strategia di intervento della Regione.
A ciò, si aggiunge il cortocircuito tra l’Azienda speciale regionale e la società consortile Grim: ora nessuno sa bene chi doveva o deve far cosa e i cittadini pagano.
Per tutti questi motivi, abbiamo chiesto alla maggioranza un piano di investimenti strutturali per ammodernare le reti idriche e una riforma della governance del sistema integrato, affinché il Molise possa finalmente sfruttare al meglio una delle sue risorse naturali più preziose. Sono temi sfidanti che meriterebbero coraggio e lungimiranza: caratteristiche che il centrodestra ha dimostrato ancora una volta di non avere. Mentre la ricetta del presidente Roberti è aumentare la tariffa al massimo possibile previsto da Arera, e a pagare saranno ancora i molisani.”