I consiglieri regionali di opposizione appartenenti a tutti i gruppi politici del centrosinistra hanno presentato oggi in conferenza stampa la proposta di legge “Disciplina dei Referendum abrogativi, consultivi, delle Petizioni e dell’Iniziativa legislativa”. La proposta, il cui primo firmatario è Roberto Gravina, consigliere del Movimento 5 Stelle, si pone l’obiettivo di dare piena attuazione agli strumenti di partecipazione popolare previsti dallo Statuto della Regione Molise, e al tempo stesso di aggiornare e modernizzare le modalità di partecipazione cittadina.
Oltre a regolamentare strumenti fondamentali come il referendum abrogativo e consultivo, le petizioni popolari e le leggi di iniziativa popolare, la proposta di legge introduce importanti innovazioni tecnologiche per facilitare il coinvolgimento dei cittadini. Prevede, infatti, l’adozione di strumenti digitali sicuri e certificati, come il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) e la Carta d’Identità Elettronica (CIE), per la sottoscrizione delle iniziative referendarie e delle proposte di legge di iniziativa popolare. Questo aggiornamento si basa sull’operatività della Piattaforma per la raccolta digitale delle firme, già prevista a livello nazionale e resa pienamente funzionale dal Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 18 luglio 2024.
«Oggi abbiamo a disposizione sistemi tecnologici avanzati che rendono il coinvolgimento popolare molto più pratico ed efficiente – ha dichiarato Roberto Gravina. – Con l’introduzione della firma digitale tramite SPID e CIE, i cittadini potranno partecipare a processi democratici importanti senza la necessità di mobilitarsi fisicamente per firmare moduli cartacei. Questo non solo riduce i costi e gli oneri burocratici, ma rende la partecipazione politica più accessibile per tutti, soprattutto in un contesto in cui l’allontanamento dalla politica è sempre più marcato. Offrire strumenti moderni e sicuri è essenziale per riportare i cittadini al centro della vita politica e farli sentire parte attiva dei processi decisionali».
Gravina ha inoltre sottolineato l’urgenza di colmare il vuoto legislativo che attualmente impedisce l’attuazione di strumenti di democrazia diretta in Molise, inclusi nella proposta di legge, nonostante siano previsti dallo Statuto regionale. «Questo tentativo, che rappresenta il terzo di questo genere proposto nel corso degli anni, speriamo venga preso seriamente in considerazione e che non si fermi nelle commissioni come è accaduto in passato – ha continuato Gravina. – La vera sfida sarà rendere finalmente operativi questi strumenti, garantendo ai cittadini molisani la possibilità di esprimersi su questioni di interesse collettivo».
Anche gli altri consiglieri di minoranza presenti hanno espresso il loro sostegno alla proposta di legge, che si configura come un “testo unico” volto a disciplinare in modo organico tutti gli istituti di partecipazione popolare previsti dallo Statuto. La sua approvazione consentirebbe alla Regione Molise di allinearsi alle altre regioni italiane, dove la democrazia partecipativa è già regolamentata da tempo. Con questa iniziativa, hanno ribadito i rappresentanti dell’opposizione, il Consiglio regionale è messo nelle condizioni di cogliere l’opportunità di modernizzare il sistema politico e legislativo del Molise, promuovendo una partecipazione attiva dei cittadini e facilitando il loro accesso ai processi democratici attraverso l’uso di strumenti digitali innovativi.