I consiglieri Angelo Primiani, Andrea Greco, Roberto Gravina hanno presentato una proposta di legge regionale concernente: “Disposizioni per il contenimento e la riduzione dell’inquinamento acustico nell’ambiente esterno e nell’ambiente abitativo”.
Nella relazione illustrativa i presentatori evidenziano come nel nostro paese, ma in generale in tutti gli stati più industrializzati, l’inquinamento acustico degli ambienti di vita è diventato uno dei fattori principali di degrado ambientale e di pregiudizio della qualità della vita.
Rilevano ancora come le maggiori cause di inquinamento acustico nell’ambiente esterno sono rappresentate dalla grande diffusione dei mezzi di trasporto individuali e collettivi, dall’utilizzo di nuove tecnologie impiantistiche nel campo industriale e, nel passato, da un mancato coordinamento nello sviluppo del territorio, relativamente alla presenza di aree industriali, aree ad insediamento abitativo e vie di comunicazione, anche ferroviarie, limitrofe.
Sottolineano, inoltre, gli stessi presentatori che Legge 447/1995 “Legge quadro sull’inquinamento acustico” (come modificata dal d.lgs. n. 42/2017), ha demandato alle Regioni la definizione dei criteri per la classificazione acustica del territorio e per la predisposizione ed adozione dei piani di risanamento acustico da parte dei Comuni.
Di qui la proposta di legge avanzata dai tre consiglieri che è finalizzata, per l’appunto, a fornire una disciplina normativa regionale in attuazione della legge quadro nazionale.
L’articolato, difatti, impone ai Comuni l’obbligo di effettuare la zonizzazione acustica del proprio territorio e a suddividere il proprio territorio in zone acustiche omogenee nel rispetto dei limiti di classificazione stabiliti dal DPCM del 14 novembre 1997.
Qualora la zonizzazione acustica del territorio – si spiega ancora nella relazione – abbia evidenziato il superamento dei valori limite imposti dal DPCM del 14 novembre 1997, il Comune deve predisporre un piano di risanamento acustico del territorio, attuando tutte le azioni necessarie per il rientro nei valori limiti a tutela della salute umana e dell’ambiente. Il piano di risanamento acustico del territorio implica una serie di azioni coordinate ed integrate con i piani di altri soggetti coinvolti a cui competono, per legge obblighi di risanamento acustico, quali gli enti gestori delle infrastrutture dei trasporti, le imprese e i Comuni confinanti.
L’iniziativa legislativa verrà ora assegnata dal Presidente dell’Assemblea regionale alla Commissione permanente che si occupa della materia, la quale, dopo l’istruttoria e l’espressione del parere di competenza la invierà al vaglio definitivo del Consiglio.