Il Tribunale di Campobasso, nella persona del Giudice del Lavoro dott.ssa Laura Scarlatelli, ha emesso una importantissima decisione in tema di concorso pubblico indetto per l’assunzione a tempo indeterminato di 5 Operatori Socio Sanitari.
La predetta pronuncia si segnala per il principio espresso in tema regole sull’assunzione obbligatoria e la copertura delle quote previste per i disabili.
Nel caso di specie il ricorrente – assistito dagli avvocati Vincenzo Iacovino, Vincenzo Fiorini e Pierpaolo Passarelli dallo Studio Legale Iacovino & Associati – aveva partecipato al concorso pubblico indetto dall’ASREM evidenziando nella propria domanda il proprio status di invalido civile (inscritto nell’elenco istituito presso il Centro per l’Impiego, giusta percentuale di invalidità del 46%).
Denunciava, tuttavia, il mancato riconoscimento dei benefici relativi alla riserva dei posti per gli invalidi civili rispetto alla graduatoria formata all’esito della procedura concorsuale.
Il Tribunale di Campobasso, accogliendo le istanze del ricorrente ha disapplicato la procedura concorsuale e per l’effetto ha dichiarato che le regole sull’assunzione obbligatoria devono trovare diretta applicazione da parte della Pubblica Amministrazione a nulla rilevando la loro mancata inclusione nei bandi di concorso.
Il Tribunale ha precisato che alla P.A. non è attribuita una mera facoltà discrezionale ma un vero e proprio obbligo di assumere il disabile dichiarato idoneo, anche se non in possesso del requisito della disoccupazione, giusta necessità di armonizzare la tutela del disabile (imposta dall’art. 38 Cost., dal diritto dell’Unione europea e dagli obblighi internazionali dello Stato) con altri valori di rilievo costituzionale.
Trattasi, in sostanza, di un principio generale che non può essere in alcun modo violato dalla ASREM che ora sarà costretta assumere il diversamente abile in quota di riserva.
Il ricorrente, oltre ad aver salvaguardato coraggiosamente il suo posto di lavoro, ha conferito ulteriore mandato ai suoi avvocati per richiedere il risarcimento dei danni subiti e la punizione di ogni condotta ritenuta illecita sia penalmente che contabilmente.
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