Agenas presenta il nuovo Programma Nazionale Esiti. Ricoveri in aumento, ma ancora troppe differenze a livello inter e intra-regionale.
Aumentano i ricoveri programmati.
Nel 2023 i ricoveri tornano a essere quasi 8 milioni (+312mila rispetto al 2022) accorciando ulteriormente le distanze dai livelli prepandemici (-10% rispetto al 2019). Risalgono in particolare i ricoveri programmati e quelli diurni, rispettivamente con appena un -3% e -4% dai livelli pre Covid. Sono invece ancora in affanno i ricoveri urgenti: rispetto al 2019, il gap è rimasto sostanzialmente invariato e si conferma una riduzione del 12%.
Mortalità a 30 giorni Ima, in Molise maggiore variabilità rispetto ad altre regioni.
Per quanto riguadza l’infarto miocardico acuto (Ima) trend in crescita dei ricoveri dopo la battuta di arresto del 2020 seppur con valori lievemente inferiori a quelli del 2022 (circa 900 ricoveri in meno e 5,1%, pari a 5.700 ricoveri in meno rispetto al 2019). Migliora la mortalità a 30 giorni dall’ammissione in ospedale: ha registrato nel 2023 una percentuale del 7,1%, in calo rispetto al 2022 (7,8%) e con un riallineamento al trend prepandemico. Emerge però anche una certa variabilità intra-regionale, più accentuata in Molise e Campania.
Tempestività accesso intervento chirurgico, grandi criticità in Molise.
Sulla tempestività di accesso all’intervento chirurgico si gioca la partita dell’efficienza delle strutture e la qualità del processo assistenziale in ambito traumatologico. Nel 2023 aumenta lievemente la percentuale di pazienti over 65 operati entro le 48 ore: in media il 59%, contro il 53% del 2022 e il 48% del 2021, ma oltre la metà delle strutture rimane ben al di sotto dello standard del 60% indicato dal Dm 70, e con un’ampia variabilità intra-regionale: le Regioni con le migliori performance sono guidate dal Veneto, bene anche il Lazio con qualche macchia in alcune strutture, e le provincie di Trento e Bolzano. Grandi criticità in Calabria, Liguria, Basilicata, Umbria, Molise e Sardegna.
Il San Timoteo di Termoli tra le strutture in cui i pazienti entrano in camera operatoria dopo le 48 ore.
Sono 14 le strutture con volumi superiori ai 100 casi nelle quali i pazienti non entrano in camera operatoria entro le 48 dal primo accesso: Presidio ospedaliero di Matera (Basilicata), PO Sirai (Sardegna), Policlinico Monserrato Cagliari (Sardegna), Fondazione istituto San Raffaele Giglio Palermo (Sicilia), Ospedale civile san Giovanni di Dio Crotone (Calabria), PO Clinicizz. SS Annunziata Chieti (Abruzzo), Ospedale civile di Legnano (Lombardia), Plesso ospedaliero S. Timoteo di Termoli (Campobasso – Molise), Casa di cura Villa dei fiori srl Napoli (Campania), Presidio ospedaliero Nord Latina (Lazio), PO San Martino (Sardegna), PO NS di Bonaria (Sardegna), Ospedale San Paolo Savona (Liguria), Ospedale basso Ionio Catanzaro (Calabria).