Il lungo fine settimana, iniziato con oggi venerdì 1 novembre, Festa di Ognissanti, è dedicato alla commemorazione dei defunti, la cui giornata ufficialmente da calendario è quella del 2 novembre.
Come è tradizione, tantissime le persone anche in Molise che sono andate a fare visita alle tombe e alle lapidi dove sono custoditi i loro cari che non ci sono più, con l’occasione di lasciare un fiore o recitare una preghiera, approfittando sia della giornata di festa sia della gradevole giornata di sole. Sabato e domenica i cimiteri molisani saranno ugualmemte affollati. Quello della visita ai defunti in questa data non è solo un atto simbolico ma un vero e proprio momento spirituale e meditativo, in cui il nostro ‘io’ si relaziona con se stesso per riflettere sul passato e accendere speranze per il futuro.
La tradizione.
La commemorazione di tutti i fedeli defunti, comunemente detta “giorno dei morti”, è una ricorrenza della Chiesa latina celebrata il 2 novembre di ogni anno, il giorno successivo alla solennità di Tutti i Santi. La ricorrenza è preceduta da un tempo di preparazione e preghiera in suffragio dei defunti della durata di nove giorni: la cosiddetta novena dei morti, che incomincia il giorno 24 ottobre. Alla commemorazione dei defunti è connessa la possibilità di acquistare un’indulgenza, parziale o plenaria, secondo le indicazioni della Chiesa cattolica. In Italia, benché molti lo considerino come un giorno festivo, la commemorazione dei defunti non è mai stata ufficialmente istituita come festività civile. Il “Giorno dei morti” è il giorno riservato nella Chiesa Cattolica Romana alla commemorazione dei fedeli defunti. La celebrazione si basa sulla dottrina che le anime dei fedeli che alla morte non si sono purificate dai peccati veniali, o non hanno espiato le colpe passate, non possano raggiungere la Visione Beatifica, e che possano essere aiutate a conseguirla mediante la preghiera e il sacrificio della messa. Alcune credenze popolari relative al Giorno dei morti sono di origine pagana. Così i contadini di molti paesi cattolici credono che quella notte i morti tornino nelle loro case precedenti e si cibino degli alimenti dei “vivi”.