Sembra un paradosso, eppure non lo è. L’emergenza idrica è diventata un problema quotidiano in Molise, una regione ricca di acqua che rifornisce anche le regioni limitrofe. Un problema che solitamente scoppia in estate e invece il prezzo, la popolazione, lo sta pagando in autunno, la stagione che – delle quattro – viene considerata delle piogge. Doveva essere una situazione temporanea, ipotizzata fino a inizio novembre. E invece ci stiamo avviando verso la fine dell’anno e le restrizioni stanno addirittura aumentando. E’ vero che Molise Acque aveva già a settembre invitato i Comuni molisani, e quelli pugliesi e campani riforniti dal Molise, ad operare chiusure notturne per far fronte all’emergenza idrica, ma di fronte all’inerzia o alla discrezionalità delle singole amministrazioni gli enti di gestione sono dovuti passare alle decisioni obbligate. Sono quindi iniziate le chiusure notturne solo per alcuni comuni, Campobasso compreso, comunicate dalla Grim. Ora, non solo la platea dei centri coinvolti si sta allargando, ma stanno aumentando anche le ore di sospensione: secondo le ultime indicazioni, saranno chiusi i serbatoi comunali anche nel fine settimana (a Campobasso, Ripalimosani, Mirabello Sannitico, Vinchiaturo, Baranello, Campomarino e Portocannone), precisamente da questa sera 22 novembre fino alla mattina di martedì 26 novembre, fascia oraria 23-5 (tra sabato e domenica invece dalla mezzanotte alle 6). A Baranello e Vinchiaturo la difficoltà di erogazione ha costretto la Grim, durante la settimana, a sospendere la fornitura anche nel corso delle ore pomeridiane. Situazioni come queste generalmente solo il frutto non di uno ma di più fattori combinati e la responsabilità umana è ancora una volta compresa. Non agire per tempo, infatti, porta ad effetti indesiderati ma prevedibili. La siccità estiva porta sicuramente con sè conseguenze a lungo termine, ma – considerando il largo bacino di utenze da soddisfare, che non può certo essere rivisto da un giorno all’altro, – la fatiscenza della rete idrica (che comporta una forte e sempre più inammissibile dispersione) e la gestione politica e inefficiente degli enti incaricati alla captazione e distribuzione dell’acqua stanno gravando pesantemente sulla disponibilità della risorsa pubblica nelle case dei molisani (basti pensare alla questione dei debiti milionari di Molise Acque verso Enel, non compensati dai crediti verso la Grim perché non ancora riscossi, che incidono sulle prestazioni). Bisogna attendersi dunque un inverno “a secco”, con chiusure regolari durante la notte. Non sarà facile, ma qualcuno prima o poi dovrà prendere seri provvedimenti per evitare disagi ben più gravi in futuro.
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