Si ripropone, con la seconda edizione, il Master di II livello in Governance e sostenibilità per le montagne italiane, cofinanziato con n° 20 borse di studio a totale copertura dei costi – ognuna di importo pari a € 2.500,00 – dal Dipartimento degli Affari Regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri (DARA).
Si tratta di uno dei più importanti master italiani sul tema della montagna, organizzato in collaborazione con il Dipartimento degli Affari Regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri (DARA), durerà un intero anno accademico e prevede un percorso di 60 crediti formativi universitari per un totale di 1500 ore suddivise in didattica frontale, tirocini, project work, visite di studio, esercitazioni e preparazione individuale.
La governance delle terre alte e la promozione delle filiere produttive richiedono figure professionali e manageriali specifiche e capaci di individuare bandi e gestire progetti per allineare la conduzione delle aree montane ad un più avanzato modello di sviluppo del Paese. Ed è esattamente questo l’obiettivo centrale che intende percorrere la formazione del master.
I posti disponibili sono 30, tra questi, per 20 candidati la quota di partecipazione (2.500 euro) sarà coperta interamente da borse di studio, mentre per i restanti 10 posti la copertura sarà del 50 per cento (€ 1.250,00), grazie anche all’opportunità di PA 110 e lode, il piano straordinario di formazione e aggiornamento rivolto ai Dipendenti pubblici che consente di iscriversi a condizioni agevolate, grazie al Protocollo d’intesa tra Funzione pubblica e Università degli Studi del Molise.
Ci si può ancora iscrivere, grazie alla proroga, sino al 30 novembre.
La responsabilità scientifica è affidata al prof. Rossano Pazzagli (UniMol), coadiuvato da un comitato scientifico formato dai docenti Monica Meini e Luisa Corazza dell’Università del Molise, Marco Marchetti (Università La Sapienza) e da Giovanni Vetritto, Coordinatore dell’Ufficio per le politiche urbane e della montagna presso il Governo italiano.
I contenuti spazieranno su diverse materie: dalla geografia alla gestione forestale, dall’economia all’urbanistica, dal diritto all’agricoltura e all’ambiente con l’intento di approfondire, riordinare e trasmettere le conoscenze e le competenze professionali, su progettazione, gestione e monitoraggio di progetti di carattere regionale, nazionale ed internazionale, in risposta al lungo processo di declino delle zone montane italiane, per le quali sono necessarie oggi coerenti ed efficaci strategie di rinascita.
Obiettivo del master è quello di formare figure professionali e manageriali specifiche e capaci di individuare e gestire progetti per sperimentare nelle aree montane un nuovo modello di sviluppo del Paese, diverso da quello che le ha sostanzialmente marginalizzate. “Le terre alte – dice il prof. Pazzagli – occupano gran parte del territorio italiano (collina e montagna insieme arrivano quasi all’80 per cento della superficie nazionale), eppure sono state marginalizzate da un modello di sviluppo che ha privilegiato le città, le poche pianure e le coste. A valle di questo processo storico, il master punta a formare professionisti in grado di costruire strategie di riequilibrio economico, sociale e territoriale”.