Negli ultimi anni sono diversi i progetti artistici nati in Italia con l’obiettivo di favorire l’avvicinamento alla cultura e all’arte in contesti periferici rispetto ai circuiti turistici tradizionali. In particolar modo, l’esperienza della residenza d’artista ha svolto un ruolo fondamentale nell’incentivare la produzione di nuove opere d’arte. Partecipare ad un’esperienza del genere, infatti, offre agli artisti la possibilità di entrare in contatto con la natura, esplorare il paesaggio circostante e interagire con la comunità locale.
Il progetto “Ignis custodes” ideato dall’associazione Il Cavaliere di San Biase aps – con il sostegno della Regione Molise (FSC Fondo per lo Sviluppo e la Coesione), del Comune di Agnone e in partnership con il Centro di Ricerca BIOCULT dell’Università degli Studi del Molise diretto dalla prof.ssa Letizia Bindi – si propone di invitare, all’interno di una residenza, una serie di artisti di fama nazionale ed internazionale che, durante la loro permanenza, realizzeranno delle opere in relazione alle realtà legate al territorio, alla sua cultura e alle sue tradizioni.
La residenza d’artista, come probabilmente tutti sanno, ha la capacità di far relazionare in modo profondo l’artista e il territorio – afferma la presidente Antonella Struzzolino. – In questo processo di osmosi, l’artista si arricchisce di conoscenza del patrimonio e delle tradizioni del luogo che lo ospita e, nel contempo restituisce, attraverso la sua arte, alla collettività una propria e inedita visione del paese che, in alcuni casi, scardina l’immaginario che la comunità ha di se stessa, offrendo loro una nuova possibilità di riflessione.
Protagonista della prima edizione è il fotografo Francesco Zizola. Vincitore di 10 World Press Photo e di 6 Picture of the Year International, dopo essersi dedicato per 40 anni al fotogiornalismo – durante i quali ha immortalato le principali crisi e conflitti che si sono verificati nel mondo – Zizola ha sentito l’esigenza di trovare un nuovo linguaggio per raccontare il mondo.
È così che, lasciandosi ispirare dai quattro elementi, nel 2015 ha iniziato a lavorare al progetto Hybris in cui ci restituisce una sua personale chiave di lettura del rapporto tra l’essere umano e la natura.
Nel suo progetto in corso d’opera Zizola descrive la hybris dell’uomo contemporaneo che si traduce nell’incapacità di saperci relazionare con la natura e l’ambiente che ci ospita in modo sostenibile. Le fotografie scattate da Zizola si presentano come immagini innovative, che non corrispondono alla realtà delle cose: sono state infatti private dei colori per stimolare una riflessione. L’unico modo, secondo l’artista, per porre rimedio alla hybris. A causa di un mondo che viaggia a tutta velocità, l’essere umano ha perso progressivamente la facoltà di meditare sui propri comportamenti e sulle conseguenze delle proprie azioni. L’obiettivo di Zizola è, attraverso un percorso che mette le radici nel passato per raccontare il presente, quello di affidare alla fotografia il compito di fermare il tempo, o almeno di rallentarlo.
La sua cifra stilistica si è sempre contraddistinta per un forte impegno etico e Hybris non fa eccezione. Nel primo capitolo della serie, Mare Omnis, si è soffermato sulla scomparsa della pesca del tonno rosso con la tonnara – un sistema introdotto dagli arabi andato in disuso – mentre in Consequentia Mirabilis ha analizzato lo scioglimento dei ghiacciai causato dal cambiamento climatico e dal surriscaldamento globale.
La ricerca artistica di Francesco Zizola continua con il capitolo sul Fuoco – elemento potente, affascinante e misterioso – e Agnone, suggestivo borgo dell’Alto Molise conosciuto in tutto il mondo per la spettacolare sfilata della ‘Ndocciata, rappresenta il contesto ideale per farlo. Inoltre, custodita gelosamente tra le montagne molisane, c’è un’eccellenza italiana che fin dal Medioevo tramanda di generazione in generazione l’arte antica della fusione del bronzo: si tratta delle Fonderie Marinelli, la più antica fonderia italiana e la terza impresa familiare più antica al mondo.
La residenza d’artista che ho organizzato attraverso la mia associazione ci consente di assistere ad un dialogo tra un paese, Agnone, che preserva un’incredibile storia, e l’artista pluripremiato Francesco Zizola con le sue immagini astratte che “interrogano più che illustrare”. La mostra che ci accingiamo ad ammirare sarà occasione di incontro e confronto tra l’artista e la collettività, conclude Antonella Struzzolino.