Crisi automotive, Gravina: “Il Governo Meloni faccia pace con sé stesso e decida se sostenere davvero la Gigafactory di Termoli”

“Il Molise sta vivendo una delle crisi industriali e occupazionali più gravi della sua storia recente, accentuata da politiche inadeguate e tardive da parte del Ministro Urso e del Governo Meloni. La revoca dei fondi PNRR per la Gigafactory di Termoli è solo l’ultimo esempio di una gestione inefficace e poco lungimirante che, di fatto, abbandona i lavoratori e l’intero comparto industriale molisano”, dichiara Roberto Gravina, Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e Coordinatore Enti Locali partendo dalla realtà chiara che il rapporto Svimez 2024 evidenzia: il Molise registra una delle peggiori performance occupazionali rispetto al periodo pre-pandemia, con un calo del -2,0% degli occupati. Ma soprattutto, la regione continua a essere caratterizzata da un tessuto economico fragile, ancora dipendente da settori tradizionali e incapace di attrarre investimenti e competenze per sostenere una transizione verso modelli industriali più resilienti e innovativi.
Se dunque possiamo essere soddisfatti – come peraltro prevedibile – del settore delle costruzioni, a conferma di quanto già detto in passato per via degli importanti impatti che prima il bonus 110% e poi il PNRR hanno avuto, restano tuttavia presenti i timori legati all’esaurimento di questi finanziamenti nel medio periodo, in un’economia, quella molisana, ancora troppo legata a settori tradizionali.
“La riduzione del valore aggiunto industriale è il sintomo di una politica industriale inesistente, incapace di rispondere alle sfide della diversificazione e dell’innovazione. In questo contesto, l’assenza di un piano credibile per la Gigafactory di Termoli non solo priva il Molise di un’occasione storica per la trasformazione del suo sistema produttivo, ma amplifica le incertezze per migliaia di lavoratori e famiglie”, aggiunge Gravina.
“È evidente che la crisi del comparto industriale automotive, di cui la Gigafactory di Termoli è un tassello fondamentale, richiede un intervento diretto da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri. Non possiamo più permetterci il lusso di rincorrere gli eventi con proposte dell’ultimo minuto, spesso già superate dai fatti e dalla storia. La lentezza e l’immobilismo del Ministro Urso non stanno solo ritardando le soluzioni: stanno mettendo a rischio l’intero settore. Solo un luogo istituzionale di massimo livello potrà garantire una gestione strategica della transizione verde e delle trasformazioni industriali, evitando ulteriori ritardi”, dichiara Gravina che ha inoltre sottolineato l’importanza di creare un fondo dedicato con risorse certe e una chiara definizione dei tempi per rilanciare il progetto a Termoli. Un’azione che darebbe finalmente ai lavoratori e al territorio risposte adeguate e concrete. “Non esiste, a oggi, uno stanziamento alternativo con fondi pubblici per la Gigafactory e questo è inaccettabile”, ribadisce il consigliere regionale del M5S che ricorda come “Parallelamente, il Movimento 5 Stelle ha proposto il ripristino del Fondo Automotive, eliminato dalla manovra del Governo Meloni. Questo fondo rappresenta uno strumento essenziale per sostenere la filiera automobilistica italiana e per tutelare i lavoratori cassintegrati, fornendo loro il necessario supporto economico in una fase di profonda incertezza. Anche su questo punto il ministro Urso ha proposto palliativi che, proprio dal punto di vista stringente delle cifre, appaiono a tutti, forze sindacali comprese, davvero ben poca cosa”.
Gravina, infine, richiama l’attenzione sulle potenzialità offerte dal PNRR e dalla nuova programmazione dei fondi strutturali del P.O. Fesr 2021/2027 per il quale si registrano ritardi molto preoccupanti, con il pericolo di definanziamenti automatici.

Exit mobile version