Sono circa 356mila le assunzioni previste dalle imprese di tutta Italia nel mese di dicembre e salgono a oltre 1,3 milioni per il trimestre dicembre 2024-febbraio 2025. Rispetto all’anno precedente, si registra una crescita della domanda di lavoro con +3.410 assunzioni previste nel mese (+1,0%) e +15.240 nel trimestre (+1,2%). Permane elevata la difficoltà di reperimento segnalata dalle imprese che riguarda circa 174mila profili ricercati pari al 48,9% della domanda di lavoro.
La tendenza positiva del mese si conferma anche in Molise: in base alla consueta indagine Excelsior, realizzata mensilmente da Unioncamere e Anpal, sono le imprese dei servizi a sostenere la domanda di lavoro in regione, programmando oltre 1.100 assunzioni a dicembre (+19,8% su base annua) e 3.400 nel trimestre (+14,7%). Positive in particolare le previsioni dei servizi alle imprese e dei servizi alle persone, che programmano rispettivamente 390 (+62%) e 250 (+19%) assunzioni. Bene anche il settore del commercio, grazie anche all’approssimarsi delle festività natalizie; in negativo le previsioni di assunzioni per il settore del turismo, nonostante l’avvio della stagione invernale.
Una maggiore incertezza emerge dalle previsioni delle imprese dell’industria molisana con un numero di assunzioni programmate nel mese pari a poco più di 300 lavoratori (-6,1%) e 1.360 nel trimestre. In questo caso a determinare il risultato negativo è il settore delle costruzioni con 120 assunzioni programmate nel mese, in diminuzione del 29% circa rispetto allo stesso periodo di un anno fa. In aumento, invece, le assunzioni programmate dalle imprese manifatturiere.
Il tempo determinato si conferma la forma contrattuale più diffusa ed è proposta al 69% delle assunzioni totali (circa mille contratti). Seguono i contratti a tempo indeterminato (quasi 240), mentre apprendistato e altre forme contrattuali coprono quote minori.
A dicembre il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro interessa quasi 650 assunzioni delle 1.460 programmate, soprattutto a causa della mancanza di candidati (27,7%).
A livello territoriale, sono le imprese del Nord Est a segnalare un più elevato mismatch con il 54,0% dei profili ricercati di difficile reperimento, seguite dalle imprese del Nord Ovest (49,4%), del Sud e Isole (46,0%) e del Centro (45,7%).