Natale non è felice per tutti. E se spesso a questa festività viene associata l’idea di fare regali, quindi qualcosa in più rispetto all’ordinario, c’è chi non riesce a ricevere neanche ciò che gli spetta per diritto.
E’ il caso degli autisti Atm che rischiano di arrivare al 25 dicembre senza stipendio. Fino a 15 giorni fa, la situazione era ferma ad ottobre, con due mensilità arretrate. Un disagio che coinvolge 160 famiglie, alcune monoreddito, che stanno andando incontro ad un Natale buio.
Eppure, hanno ribadito i lavoratori e i sindacati, si tratta di soldi pubblici che eroga la Regione e che in maniera puntuale, tramite l’azienda, dovrebbero finire sui conti correnti dei dipendenti.
Purtroppo la vertenza del trasporto pubblico locale va avanti da anni e l’iter normativo per una sua riorganizzazione va ancora a rilento.
In tale contesto, lasciano una stretta al cuore le parole utilizzate da un bambino di 9 anni, figlio di un autista del trasporto pubblico senza stipendio, che ha scritto una lettera a Gesù in vista del Santo Natale.
Preghiera di Natale
Caro Gesù, stanotte ti voglio parlare,
mentre la neve comincia a fioccare.
Nel cuore porto un sogno speciale:
che il Natale quest’anno non sia sempre uguale.
Papà torna tardi, è stanco e preoccupato,
mamma lo aspetta con il viso angosciato.
Parlano piano per non farsi ascoltare,
ma so che lo stipendio tarda ad arrivare.
Le luci brillano su ogni balcone,
le vetrine son piene di ogni emozione.
I miei amici raccontano dei loro regali,
mentre io sogno solo momenti normali.
Non voglio giocattoli e cesti strapieni,
ma solo i sorrisi di mamma e papà sereni.
Gesù Bambino, tu che tutto puoi fare,
almeno quest’anno fammi sognare.
Metti nei cuori un po’ di calore,
fa’ che quest’anno ci sia meno dolore.
E se un regalo posso desiderare,
è vedere papà tornare a sperare.
Grazie, Gesù, per ascoltare il mio cuore,
questa preghiera la affido al tuo amore.
E mentre la stella illumina il cammino,
ti auguro un buon Natale, caro Gesù Bambino.