“Dopo anni di denunce e segnalazioni, oggi in Aula è emersa una verità incontrovertibile: gli affidamenti dei servizi mensa negli ospedali del Molise, che dal 1999 vanno avanti in proroga senza una regolare gara d’appalto, sono fuori da ogni logica. Ora anche il presidente della Regione ha riconosciuto questa grave anomalia: una svolta che aspettavamo da tempo”.
E’ il commento del capogruppo del M5S in Consiglio regionale, Andre Greco, a margine della seduta di oggi a Palazzo D’Aimmo.
“Roberti ha anche spiegato che i costi per le mense ospedaliere ammontano a 1.612.556,33 euro per l’ospedale di Campobasso; 577.080,39 euro per Termoli; 536.962,72 per Isernia; 92.532,84 euro per Larino; 74.946,84 euro per Venafro e 37.161,45 euro per l’ospedale di Agnone.
Finalmente il centrodestra si assume la responsabilità di ammettere ciò che denunciamo da anni. Fino a oggi, le nostre segnalazioni venivano ignorate o derubricate ad ‘allucinazioni’ dell’opposizione. Eppure, già nella scorsa legislatura avevamo coinvolto l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), che aveva evidenziato come il sistema di proroghe adottato tacitamente violasse palesemente la normativa.
Nonostante reprimende e sanzioni, però, nulla è cambiato. Ancora oggi le mense continuano a essere gestite dagli stessi soggetti giuridici e in molti casi alle medesime condizioni di oltre 25 anni fa, ovvero dal 1999. Condizioni, in molti casi, svantaggiose per l’Asrem, quindi per la Regione, e di conseguenza per tutti i cittadini molisani.
La verità è che siamo fermi da decenni, mentre si continuano a pagare milioni di euro per servizi che potrebbero essere erogati a costi inferiori e con maggiore qualità. C’è inoltre un altro aspetto da non sottovalutare: le nostre strutture ospedaliere disponevano di personale e locali adeguati per gestire il servizio mensa in autonomia ed è paradossale che non siano messe in condizione di farlo. In particolare al ‘Caracciolo’, addirittura, ci sono cuochi trasferiti in uffici amministrativi.
Non possiamo più tollerare questa gestione poco oculata dei soldi pubblici. In attesa che si concluda quindi la procedura in corso per l’affidamento del servizio mensa, purtroppo frenata da un contenzioso, è necessario rivedere immediatamente questi contratti ponte che, in assenza di competizione sul mercato, finiscono per livellare verso il basso la qualità del servizio offerto alla comunità. In altre parole: si spende di più per servizi non soddisfacenti.
Vigileremo affinché ora la Giunta regionale faccia la propria parte e metta fine a questa situazione che dura da oltre vent’anni”.
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