“Premesso che il limite della ragionevolezza sulla compressione dei diritti dei professionisti in quiescenza non ha mai catturato la mia attenzione, ritengo che la maturazione di indennità passate, presenti e future non condizionerà la mia abnegazione e la determinazione nel proseguire il ruolo affidatomi. D’altronde, ho sempre anteposto il bene pubblico a qualsiasi interesse personale, come dimostra il mio percorso. Di conseguenza, in attesa che eventuali interpretazioni giuridiche vengano chiarite dagli esperti del settore, il mio impegno resterà inalterato. Rassicuro quindi coloro che temono possibili contenziosi o conseguenze negative per l’Istituto, che tali timori verranno smentiti dalla trasparenza e linearità che hanno sempre caratterizzato la mia attività di amministratore pubblico.
Per maggiore chiarezza, preciso che la determinazione e l’eventuale erogazione delle indennità spettanti ai commissari dell’Istituto IACP sono di competenza della struttura di ragioneria dell’Ente. Nel caso specifico, l’importo lordo spettante ai commissari liquidatori è inferiore ai 3.000 euro e la struttura di ragioneria ha già provveduto, a partire da gennaio 2025, a sospenderne l’erogazione e ad avviare il recupero di indennità pregresse erroneamente corrisposte”.
Caso Iacp: nomina Ferrazzano con compenso e poi gratuita. Gravina: “Fare luce su restituzione somme”