Gabriella e Giovanna, due sorelle, due esempi di speranza, di forza e soprattutto di vita, che negli anni, grazie alla loro famiglia, sono cresciute con la cultura del dono. Un insegnamento che ha portato Gabriella a dire ‘si alla donazione di organi’. Così la decisione, per riaccendere la ‘luce’ in Giovanna: trasferirle una parte di sé…uno dei suoi reni per consentirle ancora un futuro fatto di amore e di dedizione ai suoi cari.
Una storia di coraggio come poche, che ha guidato il meeting che si è tenuto alla sede dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Isernia, sul tema ‘La donazione di rene da vivente, una opportunità da conoscere’. Al centro la forte esperienza delle sorelle Antenucci, ma anche interessanti approfondimenti medici sulle patologie nefrologiche, sui numeri e l’iter legati alla ‘donazione’.
L’iniziativa, organizzata dal dott. Guglielmo Venditti, nefrologo del presidio ospedaliero Veneziale di Isernia, ed appoggiata dal presidente dell’Ordine dei Medici pentro, Fernando Crudele, ha acceso i riflettori sulla necessità di sensibilizzare, in particolare le future generazione, alla possibilità di ‘donare organi’ anche se in vita, proprio come accaduto nel caso di Gabriella e Giovanna.
Per questo, come spiegato dal direttore generale dell’ASReM, Giovanni Di Santo, “bisogna educare e formare. Solo attraverso una giusta formazione si può arrivare al cambiamento che ‘cambiando le menti’ può spingere al grande atto d’amore della donazione. Con passione e determinazione, con il contributo di tutti, dell’intera squadra aziendale, si può raggiungere un risultato importante, nonostante, dopo il covid è stato ancora più difficile riorganizzare la sanità molisana. Ma il nostro impegno è costante – ha aggiunto Di Santo – dal lavoro sullo smaltimento delle liste di attesa, all’indizione di continui concorsi ed avvisi per reperire personale medico, fino al restyling di alcune realtà sanitarie, come ad esempio quella del pronto soccorso di Isernia. Possiamo quindi pensare ad una più attenta definizione di una rete trapiantologica”.
Un percorso che, negli ultimi due anni, al Centro regionale trapianti Abruzzo-Molise, ha fatto registrare rilevanti riscontri. L’équipe guidata dal prof. Fabio Vistoli ha, infatti, eseguito 63 procedure legate al rene.
Inevitabile, poi, un passaggio sulla Legge 1 aprile 1999, n. 91, recante disposizioni in materia di prelievi e di trapianti di organi e tessuti con la dott.ssa Daniela Maccarone, coordinatrice regionale del Centro trapianti Abruzzo-Molise.
Un inciso, inoltre, non è mancato sulla organizzazione delle rete trapiantologica nazionale, sulla distribuzione territoriale, sul ruolo della rianimazione, su aspetti legali e formazione del personale con la dott.ssa Giovanna D’Andrea, coordinatrice Terapia Intensiva dell’ospedale Cardarelli di Campobasso.
Ed ancora, spazio alle aspettative di sopravvivenza, ai segnali della presenza di una patologia nefrologica e agli stili di vita ed essa collegata con il dott. Lorenzo Di Liberato, responsabile UOSD Dialisi del Ss. Annunziata di Chieti.
Infine, attenzione rivolta alla comunicazione per informare e conoscere e al rapporto tra paziente ed operatore sanitario, al buon esito dei percorsi assistenziali e alle sinergie multidisciplinari tra professionisti.
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